Napoli, scontri per Salvini: dalle analisi video si cercano altri “incapucciati”

La quiete dopo la tempesta, oggi nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, dove ieri le contestazioni contro Matteo Salvini sono sfociate in una violenza inaudita che le forze dell’ordine sono state costrette a sedare con colpi di manganelli e con l’idrante. Il bilancio è di 3 persone arrestate, per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e 3 denunciate in stato di libertà per danneggiamento e altri reati. Numerosi i contusi tra poliziotti e carabinieri. Tanti anche i mezzi danneggiati dalla guerriglia, durata qualche ora. Il fronte investigativo va avanti: la polizia sta visionando le immagini dei sistemi di sorveglianza e i video registrati dalla ‘Scientifica’, per ricostruire minuziosamente la dinamica dell’accaduto e identificare altri “incappucciati”, scesi in piazza solo per scagliarsi contro chi doveva garantire l’ordine. Non è escluso, quindi, che ci possano essere ulteriori provvedimenti restrittivi, nei prossimi giorni. Gli investigatori stanno anche analizzando le tecniche di guerriglia degli “incappucciati”: ieri, infatti, alcuni si sono staccati dal corteo e, dopo avere rapidamente attraversato piazzale Tecchio, hanno attaccato alle spalle, con petardi e molotov, un gruppo di agenti rimasti isolati. I rinforzi e i potenti getti d’acqua degli idranti hanno scongiurato il peggio e respinto il blitz. Tra gli episodi di ieri figura anche il lancio di una molotov contro un mezzo dei carabinieri che ha innescato un principio di incendio. Dell’accaduto, a Torino, ha parlato il ministro dell’Interno, Marco Minniti per il quale “la vicenda di ieri rappresenta un punto cruciale per la mia idea e la nostra concezione della democrazia. É importante che i diritti costituzionali siano garantiti per tutti ed è altrettanto chiaro che in democrazia c’è un confine non valicabile: la violenza. Chi la pratica è contro le nostre libertà e non può pensare di zittire l’altro”. Poi un ringraziamento alle forze dell’ordine: “Ieri, con tranquilla fermezza, – ha sottolineato il ministro – hanno garantito l’esercizio di un diritto costituzionale e impedito che i violenti si impossessassero di una grande città d’Europa”. Tra ieri sera e stamattina Fuorigrotta è stata interamente ripulita, praticamente a tempo di record. Il presidente della Municipalità, Diego Civitillo, ha chiesto uno sforzo straordinario per presentare ai cittadini e ai tifosi (oggi si è giocata Napoli-Crotone), un quartiere dignitoso. Ma le cicatrici ci sono ancora: segnali stradali e paletti divelti, contenitori per i rifiuti danneggiati e dati alle fiamme, aloni, a terra, provocati dall’esplosione di molotov e petardi. Per conoscere l’entità dei danni si dovrà attendere ancora qualche giorno. La stima è in corso. Rimane però il terrore negli occhi di negozianti e dei cittadini che ieri pomeriggio hanno dovuto assistere a scene drammatiche. “Va bene la protesta, giusto far sentire le proprie ragioni, ma la violenza no, non si può mettere in ginocchio un intero pezzo di città” è il leitmotiv. “Una città allo sbando per quasi un’ora con scene di devastazione”, dice una donna che, approfittando della bellissima giornata di sole sta passeggiando con il suo bambino. E una ragazza, dipendente di un parrucchiere della zona, testimone oculare delle aggressioni racconta: “Nel nostro negozio si è rifugiata una donna in lacrime, terrorizzata. Le abbiamo dato rifugio e un bicchiere d’acqua per tranquillizzarla”.


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