Processo al militare napoletano accusato di duplice omicidio, la criminologa in aula: “Ne ho visti tanti, in 20 anni, di delitti efferati ma uno così no”.

La modalita’ esecutiva del duplice delitto di Pordenone “e’ stata straordinariamente feroce, approfittando di un momento di minorata difesa delle vittime, con una modalita’ preparatoria che non ha lasciato nulla al caso”. Lo ha detto la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, uno dei consulenti delle parti civili presente alla ventesima udienza del processo a carico di Giosue’ Ruotolo, unico imputato per il duplice omicidio della coppia di fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi la sera del 17 marzo 2015 nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone. “In questo delitto – ha aggiunto Bruzzone – “c’e’ una volonta’ precisa, un odio maturato in maniera veramente insanabile e irrimediabile e questo e’ un aspetto che effettivamente ci ha colpito. Ne ho visti tanti, in 20 anni, di delitti efferati ma uno cosi’ no”. In aula anche le testimonianze degli altri consulenti di parte civile Simone Bonifazi per la ricostruzione degli spostamenti dell’imputato , Nicola Caprioli per le impronte digitali e Gianfranco Guccia per la parte balistica.

L’assassino non è stato raggiunto dagli schizzi di sangue quando ha sparato a Trifone e nemmeno quando ha allungato il braccio nell’abitacolo dell’auto per sparare a Teresa. Colpi che sono stati esplosi dalla pistola rinvenuta nel laghetto del Parco di San Valentino a Pordenone, proveniente verosimilmente, considerate le munizioni, dal mercato illegale. E i messaggi facebook inviati a Teresa Costanza dal profilo Anonimo Anonimo hanno doppia componente: un’ideazione a carattere femminile e una esecuzione tipicamente maschile. Sono le principali conclusioni cui sono giunti i consulenti delle parti civili ascoltati oggi in Tribunale.

“Io ho analizzato tutta una mole di messaggi tra Ruotolo e la fidanzata Patrone. Continuo a vedere una regia legata a temi femminili, ma ci sono due menti che operano in maniera congiunta. Il movente è sicuramente solido”. Così a ‘La vita in diretta’ su Rai1 la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone. Oggi alla Corte d’Assise di Udine è andata in scena un’udienza dedicata ai consulenti delle parti civili, all’interno del processo a carico di Giosue’ Ruotolo,”Giosuè sta bene, è innocente. Io non ho dubbi, lui non sa nulla di questa situazione e quanto prima deve finire. Lui è un ragazzo eccezionale, non avrebbe mai pensato di uccidere. Io ho sofferto tantissimo, non vedo l’ora che lui torni a casa”, ha detto invece la mamma di Ruotolo.

“Siamo totalmente e completamente soddisfatti dell’esito dell’udienza. La corte ha prestato particolare attenzione, facendo anche delle domande”. E’ il commento dell’avvocato di parte civile Serena Gasperini al termine dell’udienza odierna. Il processo è stato aggiornato al 20 marzo per ascoltare il consulente informatico di parte, Nicola Caprioli, e per gli ultimi testi delle parti civili, tra cui i fratelli di Teresa e altri commilitoni.

(nella foto la criminologa Roberta Bruzzone)


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