Processo carburanti: per Cosentino 7 anni e 6 mesi di carcere, condannati pure i fratelli

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere  ha condannato in primo grado, nell’ambito del cosiddetto processo ‘Carburanti’, l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino. Per lui la pena è di 7 anni e 6 mesi di carcere per estorsione e illecita concorrenza con l’aggravante mafiosa. Condannati anche i fratelli di Cosentino, Giovanni e Antonio, a 9 anni e 6 mesi e 5 anni e 4 mesi. Il processo rigurdava l’azienda di carburanti di famiglia, la Aversana Petroli.

Soddisfazione tra i magistrati della Dda di Napoli Alessandro D’Alessio e Fabrizio Vanorio, presenti nell’aula del tribunale di Santa Maria Capua Veter, dopo la lettura del dispositivo da parte della presidente della corte Roberta Carotenuto (giudici a latere Luana Romano e Fabio Provvisier), che ha condannato i fratelli Cosentino al termine del processo cosiddetto ‘Carburanti’. I magistrati hanno disposto con sentenza anche la confisca delle quote e dei beni della società della famiglia Cosentino Aversana Petroli, già sottoposta a sequestro, e oggetto principale del processo. Durante la requisitoria il sostituto antimafia D’Alessio aveva detto che “i Cosentino vanno messi in ginocchio e va confiscata la loro società”. Grande delusione invece per l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, presente in aula con i due figli, e per i fratelli Antonio e Giovanni, anch’essi in udienza con altri parenti e amici. L’unico a parlare è stato l’avvocato dell’ex politico, Agostino De Caro. “Sono sgomento per questa sentenza – ha detto – a mio avviso i fatti contestati non sussistevano. Ora leggeremo le motivazioni e vedremo”. Per Cosentino, tuttora agli arresti domiciliari, si tratta della terza condanna dopo quella a nove anni per concorso esterno in associazione camorristica del novembre 2016, sempre al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al termine del processo Eco4, e quella a quattro anni inflittagli nel giugno dello scorso anno dal Tribunale di Napoli Nord per la corruzione di un agente del carcere di Secondigliano ; in tale ultimo procedimento è stata condannata anche la moglie e il fratello di quest’ultima.


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