Torre Annunziata, armi e droga sul tetto di casa: condannati i rampolli dei ras del clan Gionta

Torre Annunziata. Armi e droga sul tetto di un condominio, nei dintorni di Palazzo Fienga, l’ex fortino dei Gionta: condannati ma con sconto, in Appello, due giovanissimi. Si tratta di Alfredo Savino, 21 anni, figlio di Felice alias peracotta, affiliato al clan di via Bertone, e di Alfredo Della Grotta, 22enne primogenito di Raffaele ‘o guappone.

Il primo, difeso dall’avvocato Roberto Cuomo, è stato condannato a 5 anni e dieci mesi di reclusione. Per Della Grotta, assistito dal legale Giovanni Tortora, la pena è a 5 anni ed otto. A scrivere la sentenza, oggi, i giudici della IV sezione della Corte d’appello di Napoli. I due giovanissimi, finiti in manette a Pasqua, il 27 marzo 2016, e ritenuti dagli investigatori nell’orbita delle nuove leve della cosca di camorra, in primo grado erano stati condannati a 8 anni ciascuno di carcere. I carabinieri della compagnia oplontina – agli ordini del capitano Andrea Rapone – arrestarono la coppia di ragazzini in compagnia di un minorenne: G.I., di 17 anni, anche lui figlio di un affiliato ai Gionta. Il 17enne, ospitato da una comunità di recupero di Salerno, era tornato in città dopo un permesso concessogli per trascorrere la Santa Pasqua a Torre Annunziata.

La baby-gang fu colta di sorpresa nel cuore del rione “Carceri”. All’arrivo dei militari, i tre tentarono la fuga, mollando la cocaina che stavano confezionando in dosi sui tetti. Ma i tre vennero prima inseguiti e poi bloccati. Nella concitazione del momento, Savino lanciò sul tetto di un palazzo vicino una pistola semiautomatica marca “CZ mod. 75” cal.9×21, con matricola abrasa, perfettamente funzionante, con colpo in canna e serbatoio con 17 proiettili. L’arma fu recuperata dai carabinieri e sequestrata. Successivamente perquisito, Alfredo Della Grotta, invece, addosso aveva 40 grammi di cocaina, 1 grammo di marijuana, un bilancino di precisione, 250 euro in banconote di vario taglio, oltre a diverso materiale per il confezionamento della droga.

 Monica Barba

(Nella foto, pistola, droga e soldi sequestrati al termine del blitz)


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