“Solo io posso avere lo stesso Dna di Manolo perché Manolo è mio padre e so dove è sepolto”. Ljubica, Violetta in italiano, donna serba di 30 anni, ha contattato la redazione del Giornale di Brescia per spiegare di conoscere il luogo di sepoltura di Ljubisa Vrbanovic, detto Manolo, autore del quadruplice omicidio della famiglia Viscardi a Torchiera di Pontevico, in provincia di Brescia, nel 1990. Per le autorità serbe è morto per un tumore ai polmoni nel 2014 nel carcere di Belgrado mentre stava scontando la condanna a 40 anni inflitta dal tribunale per il quadruplice omicidio. La Corte d’Appello di Brescia, che avrebbe voluto processare Manolo, ha ricevuto solo il certificato di morte, ma nessuna indicazione del luogo di sepoltura. L’unico sopravvissuto alla strage, Guido Viscardi, ripete da tempo: “Non credo alla morte voglio trovare la sua tomba”. Quella che si presenta come la figlia di Manolo è sicura: “Viscardi deve stare tranquillo, Manolo è morto ed è stato sepolto. Chi c’era al suo funerale lo ha visto nella bara”. La giovane donna poi aggiunge: “Mia madre solo dieci giorni fa mi ha detto che era mio padre dopo che vedendo in tv Viscardi ho chiesto chi fosse quel serbo che chiamano Manolo. Ora – aggiunge Violetta – ho vergogna a dire che è mio padre”.