Appalti truccati all’Asl di Napoli: indagati il provveditore, il convivente e la cognata

Napoli. Sono tre le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza sugli appalti truccati nell’Asl Napoli 1: si tratta del provveditore della stessa Asl, Loredana Di Vico, del convivente, l’imprenditore Vincenzo Dell’Accio, e di una sorella di quest’ultimo. I finanzieri hanno fatto accertamenti e sequestrato una notevole mole di documenti oggi, che, nei prossimi giorni, sarà analizzata dagli inquirenti. Le ditte di intermediazione coinvolte nell’indagine, risultate intestate a prestanome, sono riconducibili all’imprenditore e ai familiari: attraverso queste società, millantando un diritto di esclusività, acquistavano apparecchiature elettromedicali – come macchinari per le gastroscopie e per le broncoscopie – che poi venivano rivendute all’Asl a prezzi maggiorati senza gare ma attraverso affidamenti diretti. Il tutto con la compiacenza della convivente (il provveditore) che, secondo quanto si è appreso, non avrebbe mai fatto accertamenti sull’esistenza o meno del diritto di esclusivita’ delle ditte. La Guardia di Finanza ha anche eseguito accertamenti in alcune Asl all’esterno della Campania per accertare il reale prezzo delle apparecchiature: dagli approfondimenti è emerso che i prezzi d’acquisto erano di molto inferiori a quelli invece pagati dall’Asl Napoli 1. Il reato ipotizzato dalla Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura (procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, sostituto Valter Brunetti) è quello di turbata libertà degli incanti anche se, secondo quanto si è appreso, la vicenda potrebbe portare a ipotizzare altri capi d’accusa e all’iscrizione di altre persone nel registro degli indagati.

Articolo precedenteCampania, riqualificazione di quattro impianti di depurazione: investimento di 491 miliardi
Articolo successivoNapoli, ladri svuotano la caserma dei Vigili del Fuoco in allestimento