Torna alla ribalta delle cronache la massiccia operazione contro un presunto sistema di collusione tra imprenditoria e politica che due settimane fa ha portato a oltre sessanta arresti (tra quelli in carcere e quelli ai domiciliari) per illecita gestione di appalti. Le decisioni del Riesame – che nell’arco di una decina di giorni ha cancellato ben 15 delle 28 custodie cautelari, ne ha riformate 9 e ne ha confermate solo 4 (fra queste quella dell’ex assessore e attuale consigliere regionale campano Pasquale Sommese) – hanno scatenato commenti e articoli pesantemente critici nei confronti dell’applicazione di misure cautelari in carcere. In replica a questo tipo di riflessioni, oggi il Procuratore Generale Luigi Riello firma una nota che chiarisce la posizione della Procura. Riello riferisce di aver incontrato l’avvocato generale Antonio Gialanella, il procuratore reggente Nunzio Fragliasso e l’aggiunto, e coordinatore dell’Area 2 della DDA, Giuseppe Borrelli, proprio per discutere delle polemiche con vasta eco sulla stampa in ordine alle decisioni del Tribunale del Riesame sui cosiddetti ‘arresti di Appaltopoli’. Il Pg sottolinea che si è “diffusamente esaminato il tema procedimentale” e, dunque, “si ritiene opportuno ricordare che i giudizi del Tribunale del Riesame sono ancora in corso e che le stesse decisioni oggetto di polemica non hanno ancora viste depositate le relative motivazioni, con l’effetto che occorre attendere la verifica circa l’insussistenza o meno della gravità indiziaria oppure delle sole esigenze cautelari, anche – eventualmente – per effetto di situazioni sopravvenute”. “Il controllo del giudice terzo – prosegue la nota firmata dal Pg Riello – si è comunque realizzato sia nelle decisioni del Gip che in quelle, ancora in corso, del Tribunale del Riesame. Resta, come sempre, la profonda sensibilità del Procuratore Generale sul delicato tema dell’impiego delle misure cautelari che la magistratura inquirente per prima ritiene l’extrema ratio e la cui funzione viene purtroppo enfatizzata a causa della patologica durata dei processi, effetto della crisi strutturale e di mezzi del processo penale”. “Nel caso di specie – conclude Riello – sforzo della Procura della Repubblica di Napoli, è stato assicurato al Procuratore Generale, sarà quello di garantire l’impiego di tutti gli strumenti atti ad assicurare la massima celerità del momento dibattimentale, cuore del processo”.Â