Arzano. Politici a processo, si aggrava la posizione degli imputati. I periti depositano la perizia fonica dinanzi al presidente del collegio, il giudice Marco Occhiofino. Riconosciute le voci dell’ex sindaco Giuseppe Fuschino e dell’ex assessore Antonio Lanzano. Udienza ai primi di gennaio del 2018, e in aula come teste d’accusa anche tre dipendenti comunali. Dopo aver accolto la richiesta dell’accusa acquisendo agli atti del processo quale fonte di prova il cd sulla quale sarebbero state impresse le voci degli amministratori intenti -secondo i magistrati -, a indicare i propri riferimenti in seno alla società di fornitura lavoro, il collegio aveva ufficializzato la nomina di un perito per la comparazione delle voci con quelle degli imputati. Il perito ne ha certificate due. Quella dell’ex sindaco Fuschino e di uno degli ex assessori, Lanzano. Ora, nella successiva udienza, saranno sentiti i dipendenti comunali che avrebbero contribuito in maniera determinante a certificare la condotta degli imputati. L’accusa è rappresentata dal pubblico ministero, mentre il processo si è materializzato dopo che il Gup, Paola Scandone, aveva accolto la richiesta del Pm Ida Frongillo, della richiesta di rinvio a giudizio. Tra gli imputati per i quali si sta celebrando il processo, ci sono: l’ex capo del personale Maria Silvia De Luca, l’ex sindaco Giuseppe Fuschino, gli ex consiglieri Giovanni Arnone e Aldo Caiazza, gli ex assessori Mauro Annibale, Antonio Lanzano, Giovanni Bianco e Salvatore Sansone. Presenti all’udienza alcuni degli avvocati tra cui Arturo Frojo e Mario Angelino. Gli imputati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva, sono accusati di falso e abuso in concorso per aver, secondo l’accusa, cercato di estromettere un’agenzia lavoro i favore di altre. L’indagine era stata condotta dai militari della tenenza dei carabinieri di Arzano.
Ciro Bene