Benevento: si guarda avanti

Dopo il pareggio interno con il Vicenza il Benevento, per bocca esclusivamente del suo tecnico Baroni, ha malcelato la delusione per la mancata vittoria. Il tecnico toscano si è detto soddisfatto, quanto meno, per la prestazione offerta dalla squadra giallorossa, esprimendo anche ottimismo per il futuro. Se il pensiero dell’allenatore sannita è stato esplicitato altrettanto non può dirsi per quello dei calciatori sanniti che, in verità, nell’immediatezza del post partita, in religioso silenzio, hanno dovuto incassare la decisione societaria di prolungare, al di là del risultato finale del match contro i veneti e, quindi, senza interruzioni di sorta, il ritiro che si protrae dalla vigilia del match contro il Brescia e che perdurerà in Romagna, dove la squadra è giunta già ieri, in vista del match del giorno della «Liberazione» a Cesena contro i bianconeri dell’ex Camplone (calcio d’inizio alle 18). Ritiro che per la truppa giallorossa rischia di proseguire ancora sino all’altro successivo match ravvicinato, quello dell’1 maggio contro l’Avellino. Per scongiurare tale rischio Lucioni e compagni dovrebbero convincere il club sannita a ritornare sui suoi passi, evidentemente espugnando il «Manuzzi», impresa non semplicissima viste le attuali condizioni di forma fisica e mentale dei sanniti che negli ultimi undici incontri hanno racimolato la ristrettezza di nove punti. Fra l’altro alla prossima partita il Benevento si presenterà ancora rabberciato non solo dai vari infortunati ma anche dalla scure del giudice sportivo che sottrarrà a Baroni due elementi cardine quali l’attaccante Ceravolo e l’esterno mancino Lopez, poiché entrambi con il cartellino giallo ricevuto contro il Vicenza hanno raggiunto la quota necessaria per vedersi comminato il turno di stop. Sperando, altresì, che le legittime proteste, giunte nel finale di partita, nei confronti dell’arbitro Baroni, per le sciagurate decisioni assunte dal fischietto, in particolare grida vendetta un solare rigore negato ai giallorossi, non siano state refertate dalla giacca nera con particolare accanimento, tanto da far scattare altre sanzioni a carico di ulteriori calciatori del Benevento. Intanto oltre agli squalificati sicuri che mancheranno contro il Cesena, anche un altro drappello di calciatori darà il suo certo forfait. Del Pinto, ad esempio, non è nemmeno partito con la squadra. Il centrocampista aquilano mercoledì scorso in allenamento è stato vittima di un duro scontro in allenamento con un forte risentimento al ginocchio. In prima battuta si era pensato a qualcosa di grave, circostanza esclusa poi da una prima serie di controlli strumentali che hanno ridotto a soli dieci giorni di riposo e terapie riabilitative il paventato rischio di una lunga prognosi. Al momento, inabilitati a prendere parte alla gara contro il Cesena sono da considerarsi anche Gori, Bagadur, ormai da ritenere pure fuori dal progetto tecnico, Pajac e Gyamfi. Solo per questi ultimi due si serba qualche speranza di riaverli disponibili in extremis, ma sarebbe un palliativo di poco conto visto che sarebbero comunque destinati alla panchina. Invece il problema principale che tra oggi e domani Baroni si ritroverà a dover risolvere sarà quello di varare una linea d’attacco senza poter fare affidamento su Ceravolo, situazione a cui il Benevento non è affatto abituato, avendo il calabrese giocato 35 gare (33 partendo dall’inizio) sui complessivi 37 turni di campionato disputati. Baroni ha varie alternative a disposizione ma qualunque sia la scelta finale ciò che più conterà sarà che il Benevento dovrà trovare continuità e miglioramento nella prestazione ma, soprattutto, prosecuzione nell’incamerare punti per una classifica che, nel frattempo, ha visto scivolare i sanniti dal quarto al sesto posto con le inseguitrici sempre più a ridosso.


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