Camorra & appalti per la Tangenziale, l’Ad Chisari denunciò ma non fermò i lavori

Napoli. Camorra e appalti in Tangenziale, l’amministratore delegato non ferma i lavori e quindi finisce tra gli indagati. Ha firmato la denuncia di irregolarità nella procedura di affidamento, ha sospeso e trasferito i due dipendenti, ma non ha fermato i lavori di manutenzione. Per questo l’ex amministratore delegato di Tangenziale di Napoli spa, Agostino Chisari, è tra i sette indagati per la vicenda degli appalti per la tangenziale partenopea che ha portato all’arresto bis per l’imprenditore Antonio Piccolo, e alla misura cautelare per i due figli e per due funzionari di Tangenziale spa. Un altro destinatario della misura, il fratello di Antonio Piccolo, Giovanni, è deceduto durante le indagini. Chisari, si legge nell’ordinanza firmata dal gip Federica Coluzzi, “essendo a conoscenza a far data dal 21 maggio 2015 della fraudolenta e volontaria sostituzione della ditta Imedil srl con la Co.Ge.Pi srl (l’azienda di Piccolo, ndr.) nell’elenco utilizzato dalla Commissione affidamenti…in violazione dei propri doveri …ometteva di agire in autotutela sospendendo le procedure di affidamento”, e, anzi, “affidava in somma urgenza alla Co.Ge.Pi” i lavori per la manutenzione periodica delle pavimentazioni, appalto da 849.463,84 euro, che fu eseguito per un importo complessivo di 157mila euro, “arrecando così un danno patrimoniale alla società e pari corrispondente vantaggio alla Co.Ge.Pi”. Agli inquirenti, Chisari ha firmato la denuncia di irregolarità riscontrate nella procedura il 20 luglio di due anni fa. 


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