Camorra: appalti truccati alla Tangenziale di Napoli per gli aiuti all’Università al figlio del funzionario

Appalti “truccati” in cambio dell’impegno di “favorire la carriera universitaria del figlio”. E’ questo il contesto nel quale, secondo le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, sarebbe avvenuta l’assegnazione alla società Cogepi srl di due appalti per la manutenzione delle gallerie Capodimonte e Solfatara e della pavimentazione stradale della Tangenziale di Napoli, dal valore di 1,6 milioni di euro.  I Carabinieri del Noe di Caserta hanno ricostruito la “fitta rete di contatti” intercorsi tra i fratelli Antonio e Giovanni Piccolo con l’ex tecnico per la gestione contratti dell’Unità Affari societari e legali della società Tangenziale di Napoli il quale, “al fine di favorire la carriera universitaria del figlio mediante l’intercessione di conoscenze di Giovanni Piccolo – scrive il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – si sarebbe reso parte attiva nel modificare l’elenco di ditte utilizzato dalla società Tangenziale di Napoli per l’assegnazione degli appalti, provvedendo inoltre ad alterare gli atti di gara”.

 Secondo quanto evidenziato dagli accertamenti del Ris Carabinieri di Roma, sulle buste delle offerte prodotte dalle ditte partecipanti alle gare sarebbero emersi “chiari indizi di forzosa apertura e successiva chiusura”. Nel condizionare le gare l’ex tecnico si sarebbe inoltre avvalso della collaborazione di un’addetta alla Segreteria dell’Unità Affari societari e legali della società. Antonio Piccolo, già detenuto in quanto ritenuto vicino al clan dei Casalesi fazione Zagaria, è stato raggiunto dalla misura della custodia cautelare in carcere per turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso, mentre i due figli sono destinatari di arresti domiciliari per il reato di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, in quanto proprietari della ditta Cogepi. Ai domiciliari l’ex tecnico e l’ex addetta alla Segreteria dell’Unità Affari societari e legali della società Tangenziale di Napoli, indagati per turbata libertà degli incanti. I militari hanno inoltre sequestrato le quote sociali e la totalità dei beni strumentali della società Cogepi srl.

L’indagine che ha portato ai 5 arresti per le procedure di affidamento dei lavori di manutenzione alle gallerie Capodimonte e Solfatara e alla pavimentazione della tangenziale di Napoli e’ nata anche da una verifica interna e dalla denuncia da parte della societa’ del gruppo Autostrade per l’Italia di irregolarita’ nelle procedure di affidamento lavori. E gli uomini del Ros dei carabinieri di Caserta, che gia’ indagavano sulle societa’ collegate ad Antonio Piccolo, in carcere per gli appalti per la metanizzazione nel bacino Campania 30, considerato imprenditore vicino al boss dei Casalesi Michele Zagaria, hanno cosi’ potuto fare luce sulle attivita’ della Co.Ge.PI srl, formalmente intestata ai figli dell’uomo, in realta’ da lui controllata e creata nel 2013. Piccolo, insieme al fratello Giovanni, morto a settembre 2015, aveva messo a disposizione una rete di contatti personali per permettere al figlio dell’allora tecnico dell’Ufficio Affari societari e legali di Tangenziale spa di superare esami universitari, in cambio dell’inserimento nell’elenco stilato nel 2011 delle ditte da invitare a gare proprio della Co.Ge.Pi. L’uomo coinvolse una addetta alla segreteria nell’operazione fraudolenta. Entrambi furono sospesi da Tangenziale spa dalle loro funzioni non appena emersero le prime irregolarita’ e poi trasferiti in un altro ufficio. 


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