Camorra, il pentito Buonaccorso: “Ecco come gestiscono il traffico di droga gli Orlando”

“A Marano le piazze di spaccio che io conosco sono: in mezzo alla Preola, si tratta di una piazza di spaccio gestita da ..omissis; Piazzetta della Pace, gestita da …omissis…; in Calvizzano, sul corso nei pressi della chiesa, gestita da omissis; Via Baracca, nei pressi del bar Message, gestita da Antonio e Ciro Di Lanno. Su Marano esiste poi una paranza a parte, composta da omissis… Costoro si limitavano a chiedere il permesso agli Orlando per poter operare da soli; gli Orlando glielo concedevano ma in cambio chiedevano di lasciare uno spazio nel loro veicolo anche per un loro quantitativo di hashish, impegnandosi anche a venderglielo. Tutti quelli che operano a Marano devono chiedere il permesso agli Orlando”. E’ il racconto datato 19 ottobre 2016 che fa uno degli ultimi pentiti del clan Polverino, ovvero Patrizio Buonaccorso.

La storia degli Orlando raccontata dai due collaboratori Perrone e Di Lanno, relativa ad un periodo storico in cui le due famiglie maranesi erano in auge, ha una vera e propria svolta nell’anno 2015 che, come si vedrà, segna l’ascesa criminale degli Orlando quale famiglia camorristica che gestisce ogni settore illecito sui territori storicamente controllati da Nuvoletta e Polverino. Ne parla  Patrizio Buonaccorso, condannato per traffico di stupefacenti con il clan Nuvoletto-Polverino. Ecco il suo racconto: “omissis… Devo precisare che soprattutto nell’anno 2015 ho avuto …omissis… molteplici contatti per traffici di droga sia con il gruppo Orlando sia con …omissis…, Tornando al rapporto con gli Orlando le dico che …omissis…stanno sicuramente bene con il gruppo dei Carresiani che da anni gestisce da quando hanno arrestato Ciccio Pertuso e gli esponenti del clan Polverino, gestiscono il traffico di droga. Nel dicembre del 2015 quando …omissis…un pomeriggio, mi chiese di dargli un passaggio dietro al garage degli Orlando, gli chiese perché mi disse che gli doveva fare una ambasciata agli Orlando, lo accompagnai con la mia lancia Y peraltro sottoposta a sequestro, auto che mio fratello ha fatto scomparire. Ci recammo nel garage Orlando dove vi erano Orlando Gaetano (47) costui quando parlavamo all‟interno dl garage era fuori quasi a custodia, se non mi sbaglio il garage era proprio il suo, vi era po Lubrano Raffaele (80) che era all‟interno del garage e osservava il fratello che parlava, vi era poi Vincenzo Lubrano, ha una voce grossa con lui abbiamo parlato degli 80 chili di droga era il capo…vi era poi  Armando che era fuori a parlare con Sciorio Armando (70) so che costui ha una Peugeot blu , nel garage vi era poi anche quello della foto nr. 13 di cui non conosco il nome ma stava sempre con i Carresiani, ed è colui che in occasione dell’incontro nel garage ha dato …omissis…i primi 5 chili di fumo, questi 5 chili …omissis…; nel garage vi era anche Lorenzo Nuvoletta figlio di Ciro e anche il fratello di costui di nome Giovanni e ancora Carbone Castrese (80),e che chiamano il maresciallo (Raffaele Veccia) che si è sposato o una figlio o una nipote degli Orlando, grande amico di Filippo Nuvoletta ‘o cecato. Nel garage vi era anche Baiano Pasquale (82) vi era infine Moio Pasquale (67). Ci recammo in questo garage perché …omissis… doveva prendere 80/100 chili di droga per portali …omissis… per quel che io ne so era la prima volta che …omissis… si rivolgeva agli Orlando per avere droga. Quando entrammo nel garage, vi ho detto erano presenti i summenzionati, a parlare era quello della voce grossa  che sapevo che si chiamasse Vincenzo invece si chiama Armando. …omissis…disse ad Armando che aveva bisogno di un carico di hashish da portare …omissis…  Armando disse che non c’era problema sul quantitativo, …omissis… gli disse che gli servivano 80/100 chili e questo Armando disse che non c‟erano problemi, stabilì il prezzo di 130 mila euro e chiese a …omissis… delle garanzie in caso di perdita, disse: che garanzie mi dai e …omissis… rivolgendosi a me che se il carico fosse andato perso per un sequestro, avrei dovuto portare ad Armando i documenti di una della casa dove abito io, intestata a mia madre, e portare anche mia madre dal notaio per fare la vendita fittizia chiaramente a favore degli Orlando. Avuto questa garanzia, Armando Accettò e …omissis… gli disse che gli servivano subito 5 (cinque) kg da portare ad un suo cliente di Napoli …omissis…, Armando diede disposizioni subito a quello della foto 13 di andare a prendere i 5 k di fumo e caricarli in macchina. Gennaro Sarappo …omissis… si accordò nel senso che avrebbe preparato la macchina, la Skoda, l‟avrebbe portata al garage Orlando, loro l‟avrebbero caricata di fumo e gliela avrebbero parcheggiata nella pubblica via dove …omissis…, avute indicazioni, sarebbe andato a prenderla. …omissis… mi disse pure in loro è presenza che non appena sarebbe arrivato …omissis…per avvisarmi che tutto era andato bene, mi avrebbe fatto uno squillo ed io sarei andato ad avvisare fuori al bar rosso e nero… omissis mi dissero espressamente vai da Papele, che io conosco da tempo. Infatti, caricati 5 kg di droga andammo via, infatti dopo un paio di giorni …omissis… avuta la macchina carica dal predetto Armando, partì per la Sicilia, come arrivò mi fece uno squillo, io andai fuori al Rosso e Nero dove sapevo di trovare Papele in quanto sapevo stesse la dove trovai Papele unitamente a Carmine Palumbo i quali stanno sempre insieme. Dissi a Papele che mio fratello era arrivato e che era tutto apposto, il predetto mi disse che mi avrebbe avvisato Armando”.

 Antonio Esposito

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(nella foto il pentito Patrizio Buonaccorso)

 


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