Camorra, il pentito: “Ci fu un summit tra gli Orlando e i Polverino per estromettere i Nuvoletta”

Il pentito di camorra Roberto Perrone, gestore del traffico di droga dalla Spagna prima per conto del clan Nuvoletta e poi per il clan Polverino ha spiegato agli investigatori quali sono state le dinamiche criminali nella camorra maranese degli ultimi anni che hanno portato all’ascesa del gruppo degli Orlando. Secondo il collaboratore di giustizia il clan Polverino si attivò per attrarre nella propria sfera criminale la famiglia Orlando, allontanadola dai parenti Nuvoletta: in tal modo, si sarebbero rafforzate le fila dei Polverino indebolendo quelle dei Nuvoletta in un momento in cui i Polverino iniziavano a preoccuparsi per il potere dei Nuvoletta nel settore degli stupefacenti. La strategia criminale dei Polverino fu agevolmente realizzabile perché gli stessi Orlando non avevano più buoni rapporti con i Nuvoletta. D’altra parte, i Polverino erano preoccupati per la pericolosità degli Orlando e in questa prima fase dovevano essere particolarmente attenti alle scelte dei parenti dei Nuvoletta per evitare tradimenti ai loro danni. Così nasce l‟alleanza tra gli Orlando ed i Polverino che, pertanto, si allontanano dal clan della famiglia Nuvoletta, restando ancora un sottogruppo del più autorevole clan maranese dei Polverino. Ecco cosa ha raccontato Roberto Perrone in un recente verbale datato 4 aprile 2016:

“Ho visto l‟ultima volta Orlando Antonio detto mazzolino nell’anno 2010; in quell’occasione Peppe Polverino o barone aveva piacere di incontrarlo e nella circostanza incaricò me di organizzare l‟incontro che io concretizzai tramite Lelluccio o biondo, imprenditore nel settore del latte, che io saprei riconoscere in foto…. Nello specifico il mio interlocutore diretto fu Cerullo Sabatino, il quale mi riferì che avendo parlato con Lelluccio il biondo, ci assicurò che il giorno dopo ci avrebbe accompagnato il latitante unitamente ad Armandino (Lubrano Armando di Gaetano) e il fratello Orlando Raffaele detto Papele…in quel momento dell’incontro Orlando Antonio e presumibilmente all’estero, lo desumo perché Papele mi disse che aveva bisogno di 4 o 5 giorni per organizzare l’incontro, perché stava fuori. Nel nostro gergo fuori significa all‟estero. Gli Orlando hanno dei grossi investimenti in zona Tenerife…’o capellone è il soprannome che davamo a “mazzolino” perché h sempre portato i capelli lunghi…, il gruppo degli Orlando era legato sia alla famiglia Nuvoletta, per rapporti familiari, sia al gruppo Polverino. In una prima fase, fino agli anni ‟90, il gruppo Orlando operava criminalmente sia nel settore dell’hashish che nelle estorsioni ed anche per gli omicidi. Dopo gli anni ’90, il gruppo Orlando  fu costretto a fare una scelta, come già raccontato, perché sorsero dei contrasti tra Polverino e Nuvoletta per uno schiaffo che Peppe Polverino detto Barone diede a Nuovoletta Antonio o‟ Lepre, questo determinò una scissione tra i Nuvoletta e i Polverino , rispetto ai quali gli Orlando dovevano prendere una decisione e su indicazione di Armando Orlando detto Tamarro, cugino dell’odierno latitante, si schierarono dal lato dei Polverino. …il gruppo Orlando, anche all‟ombra dei Polverino, continuava ad operare nel settore dell’hashish ed aveva il monopolio della distribuzione delle buste di plastica a Quarto, Marano e zone limitrofe. Il gruppo Orlando aveva ai vertici i fratelli Antonio e Raffaele detto papele ma il ruolo apicale, lo aveva anche Luigi Esposito detto Celeste….Quando sono stato scarcerato nel ’97, ho trovato questa situazione: “Il gruppo Orlando era stato riconosciuto come gruppo autonomo da Peppe Polverino, aveva come sede operativa e roccaforte la zona dei Carrisi. I Carrisi si trovano vicino al bar Rosso e Nero, nei pressi del comune, dove vi è un palazzo dove vi abita tutta la famiglia Orlando ed all’interno vi è un cortile dove si riuniscono. Quella zona se ricordo, si chiama Corso Umberto o Corso Europa e si trova nei pressi del municipio. Ho sempre saputo che quando andavano all’interno a fare riunioni, era un posto sicuro, perché, evidentemente, vi erano delle vie di fughe sul retro…Peppe Polverino aveva riconosciuto agli Orlando l’autonomia nel settore dell’hashish. Ricordo un particolare, dopo la mia scarcerazione ’97-’98 circa, ci fu una riunione con gli Orlando, ci invitarono ai Carrisi per dirci che avevano saputo che Peppe Gala detto showman era un confidente della polizia, forse vicino ai servizi, anche perché il predetto Gala, aveva consumato grosse truffe al livello internazionale anche a San Marino. A questa riunione partecipammo, io , Cammarota, Sabatino Cerullo,  Fabio Allegro, Carlo Nappi mentre del gruppo degli Orlando c‟era Raffaele detto papele, Antonio detto mazzolino, fratello di Raffaele, ed altri ragazzi degli Orlando che adesso non ricordo. Certo è che fu Papele a dirci di questa notizia di Gala ed in quella circostanza, sia noi, come gruppo Polverino e sia loro come gruppo Orlando ne decretammo la morte. Papele espressamente disse: “ chi prima di noi avrà l‟occasione, lo uccide”. Sono stato riarrestato nel 2000 e scarcerato nel 2008, durante la mia detenzione fu ucciso il Gala. Non ho mai saputo da chi. Quando sono stato scarcerato nel 2008, ho trovato la situazione più o meno immutata, il gruppo Orlando però aveva maggiore potere sul territorio: ricordo in particolare che Peppe Polverino distribuiva delle attività illecite anche al gruppo degli Orlando…Ricordo anche che si crearono delle polemiche perché Peppe Polverino mandava la quota ad Armando ò Tamarro o ai Nuvoletta, che avrebbero dovuta darla agli Orlando. In alcuni casi ci furono delle battute ironiche che tali quote non arrivarono integre…

…Nel 2010 con Peppe Polverino organizzammo una riunione di vertice con gli Orlando anche perché Peppe Polverino temeva che gli Orlando stessero accordando con i Nuvoletta. In particolare temevano, perché insidioso, Nuvoletta Antonio detto ò lepre. Nel corso di quella riunione, erano presenti, per il gruppo Polverino, io, Nappi Carlo, Peppe Polverino, Giuseppe Simeoli, Sabatino Cerullo, Salvatore Cammarota mentre dal lato degli Orlando, c’era Raffaele Orlando detto papele,  Antonio Orlando ed il nipote Armandino. C’incontrammo nel rifugio Viticella ove io mantenevo Peppe Polverino latitante, fuori al covo c’erano ragazzi dei Polverino. Gli Orlando, Antonio e Raffaele, approfittarono dell’incontro, che non avveniva tutti i giorni con  Giuseppe Simioli, latitante, per presentare il loro nipote preferito, Armandino, figlio della sorella di Pignataro Maggiore, il cui genitore fu ammazzato in un agguato camorristico. Antonio e Papele Orlando lo presentarono proprio per farlo entrare a pieno titolo nel loro clan, il gruppo Orlando, e legittimandolo al cospetto dei Polverino. Peppe Polverino ebbe modo di elogiare l‟ingresso di Armandino, ed anzi, disse che eravamo a disposizione per qualsiasi cosa e poiché gli Orlando avevano manifestato che in quel periodo erano scarsi a fornitura di hashish, Peppe ‘o Barone disse a Sabatino Cerullo di omaggiare ad Armandino Lubrano di una fornitura di hashish, non ricordo la quantità, senza alcun pagamento. In quella riunione Peppe Polverino ribadì agli Orlando di fare attenzione ai loro cugini Nuvoletta perché erano insidiosi e gelosi di loro. Alla fine della riunione Peppe mi confidò che vedeva gli Orlando particolarmente pericolosi, se si fossero alleati con i Nuvoletta aggiunse pure che se ci fossimo accorti di un tradimento degli Orlando, lui avrebbe decretato la morte di Armandino, facendo ricadere la colpa ai Nuvoletta. Da allora non abbiamo avuto più incontri, almeno tra Peppe Polverino ed Orlando Antonio. …omissis…”.

 Antonio Esposito

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(nella foto da sinistra in alto Giuseppe Polverino ‘ o barone, Giuseppe Simioli, Salvatore Cammarota, Carlo Nappi, Sabatino Cerullo e il pentito Roberto Perrone: in basso da sinistra Angelo Orlando’ o malomm, Raffale Orlando ‘o papele, Armandino Lubrano, Gaetano Orlando, Angelo Orlando top gun e Raffaele Orlando 1980)

 

 


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