Il tecnico della Juve Stabia, Andrea Carboni parla del delicato incontro di domani contro il Matera:” L’obiettivo è vincere per prendersi il terzo posto ed invertire la tendenza in casa, contro un avversario di grande spessore che ha ritrovato certezze nell’ultimo periodo. Dovremo fare una gara di grande sostanza. Siamo in un momento in cui dietro siamo ridotti all’osso, siamo contati, abbiamo perso anche Morero. Dobbiamo mettere in campo lucidità e rabbia agonistica per tutti i 90 minuti. È un banco di prova molto importante domani. Il Matera ha il miglior attacco del campionato e non ha nulla da invidiare al Lecce. Noi subiamo troppi goal, anche se in precedenza dicevano che ero catenacciaro. Il Matera quando sta bene fisicamente può mettere in difficoltà chiunque, ma noi ci siamo. Vogliamo regalare una soddisfazione ai nostri tifosi, è tanto che non vinciamo a Castellammare. Sono arrabbiato per la partita con il Lecce, si poteva pareggiare. Le mie squadre non possono subire una situazione negativa subito dopo aver pareggiato. C’è stato anche qualcosa di buono, durante la mia gestione la squadra reagisce sempre. Ci sono delle difficoltà perché in difesa non riesco mai a riproporre gli stessi interpreti per due partite di fila. Il pubblico ci ha dato sempre una mano. Stanno per arrivare le gare che contano. Vorrei avere continuità nelle scelte di formazione, ma ci sono parecchi infortuni. Dobbiamo cercare di vincere, l’avversario è molto importante, ha fatto un girone d’andata molto buono, come la Juve Stabia. Sappiamo che il Matera ha palleggio e riesce a creare superiorità numerica, noi stiamo iniziando a recuperare qualcuno di importante. Abbiamo Lisi, Kanoute, Marotta, i giocatori ci sono. Do chance ai giocatori che si allenano meglio in settimana. È importante che i cambi siano produttivi. Ripa giocherà , vedremo con chi accanto. Mi incuriosisce schierare insieme Ripa e Paponi, ma non credo che lo farò domani. Il capitano non sempre è colui che indossa la fascia, ma chi è importante nello spogliatoio. Recupera anche Liviero”.
Ivano Cotticelli