C’è stato un momento di grossa rottura all’interno del clan Amato-Pagano rappresentato storicamente con la reggenza di Mariano Riccio che determinò anche lo scontro con le cinque famiglie di Secongliano reduci della seconda faida di Scampia. Il racconto che ha fatto agli investigatori il pentito Carmine Cerrato “Taekwondo”, cognato di Cesare pagano e quindi uomo di vertice del clan è esplicativo di quella fase storica e di quello scontro anche perché nell’ordinanza di custodia cautelare contro Zia Rosaria Pagano e gli altri 19 tra boss e gregari, arrestati nel gennaio scorso, e firmata dal gip Ludovica Mancini, il pentito Cerrato tra le tante cose inedite che racconta vi è anche quella della volontà di Mariano Riccio di voler uccidere Giosuè Belgiorno il grande e il gruppo di suoi fedelissimi di Arzano dopo l’omicidio di Antonino D’Andò, legato agli Amato, e la divisione tra le due famglie. Ha infatti raccontato il collaboratore di giustizia Carmine Cerrato:”…Rimasero con noi gli altri ragazzi di Arzano, Ciro Scognamiglio, Marittiello 4 soldi e Giusuè Belgiorno il piccolo, che noi pagavamo….Invero, Giosuè il grande nulla disse di ciò a Mariano e si chiuse ad Arzano. Di tutto ciò io ho saputo, ed anche Mariano, dopo l ‘accordo di novembre con la Vinella credo a gennaio/febbraio del2012. Voglio chiarire che poco dopo l ‘omicidio D ‘Andò’ a cui il Giosuè il grande aveva partecipato questi si ritirò ad Arzano e Mariano non è riuscito più a vederlo. Io si l ‘ho incontrato a Pozzuoli, presente Jo Banana ed i ragazzi di Arzano di cui ho detto prima per fargli capire, che ormai c ‘era la pace con la Vinella e per farci dire perché si comportava così strana. Lui rispose di non avere fiducia in Mariano che voleva ucciderlo. Comunque, fìno a quel momento io e Mariano non sapevamo perché Giosuè si era comportato in quel modo; Mariano cercava di lui ma questi e i ragazzi di Arzano non si facevano vedere. Nei primi mesi del 2012 finalmente sempre a Pozzuoli sono venuti i ragazzi di Arzano, in una casa diversa dalla mia, sono venuti i ragazzi ma senza Giosuè, e ci hanno raccontato dell ‘intervento della Zia Rosaria. A quel punto Mariano pur se adirato, fece far ritorno a casa ai ragazzi…omissis..
…Quando, invece, Mariano ad inizio 2012 decise di uccidere il gruppo di Arzano, io ormai avevo il potere di intervenire e dissi di no, anzi ho incontrato la mamma di Giosue ‘il grande a casa mia a Pozzuoli e le garantii personalmente che mai sarebbe successo qualcosa al fìglio fìnchè io ero nel clan. La mia crescita di ruolo è determinata dal fatto che avevo alle dirette mie dipendenze sia Francesco Russo e Mustafa ‘nostri killer, che ascoltavano più me che Mariano Dopo la formale pace tra noi Pagano e gli Amato e l’accordo con la Vinella, Pierino Caiazza, Gennaro Liguori, Coconcio( Marino Cosimo) , Russo la Ciaciona, Attanasio Liguori restarono alle dipendenze della zia Rosaria he li pagava…omissis Attanasio faceva solo i servizi, perché aveva il vizio di bere e di drogarsi. Anche Mustafa faceva uso di cocaina…
Zia Rosaria ha reinvestito i suoi soldi in varie attività: oltre alle case fatte con Mario il Fioraio ed il suo socio, ha anche fatto investimenti diretti con il socio di Mario, che è un uomo a lei molto vicino, che passa più tempo con la zia Rosaria che a casa sua. Voglio precisare di sapere di questo signore aveva costruito il palazzo dove lei abita, in tale occasione l’ho conosciuto anche io. Questo socio ha la ditta insieme a Mario sempre a Secondigliano, ma non so quali altri immobili, oltre quello che ho detto abbia costruito direttamente per la zia Rosaria… Cesare Pagano nulla sa, che io sappia, del rapporto tra questo signore e la Zia Rosaria, lo sapeva Mariano che riteneva fosse una vergogna, il quale ovviamente non si fìdava di quest’uomo come imprenditore. Attualmente è la Zia Rosaria a comandare il clan Amato-Pagano, me lo ha detto Baiano, quando sono andato in udienza per la mia causa. Mariano era già stato arrestato…La TNT è di interesse di Cesare Pagano. Infatti un suo nipote, .figlio di Dellas Vecchia Michel, cognato di Cesare, che si chiama Eugenio ha 12 camion: lui e tale Cardillo gestiscono le consegne. Cardillo, che abitava a Secondigliano, è molto legato agli Amato, soprattutto alla Zia Rosaria. E’ rimasto coinvolto nella C3 e poi prosciolto”.
Antonio Esposito
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(nella foto da sinistra Rosaria Pagano, Mariano Riccio e Carmine Cerrato)