Cocaina dal Venezuela in barca a vela è caccia ai clan che finanziavano i fratelli Maurelli. LE FOTO

I due fratelli, “insospettabili e incensurati imprenditori”, Raffaele e Giuseppe Maurelli, originari di Castellammare di Stabia  ma residenti nella vicina Scafati, e Paolo Del Sole, 39enne originario di Torre del Greco e titolare di una rivendita di autovetture a Scafati, ricoprivano un “ruolo strategico nel traffico di sostanze stupefacenti” svelato dalle indagini della Procura di Napoli. I tre sono stati raggiunti questa mattina da un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, supportati da personale della Direzione centrale per i servizi antidroga e del Servizio centrale operativo, con la collaborazione di personale dell’Unidad de drogas y crimen organizado di Madrid. Gli investigatori ora stanno cercando i clan della camorra utilizzatori finali dell’ingente carico di droga che il gruppo trasportava dal Sud America alla Campania attraverso la Spagna.  I clan Gallo-Cavaliere, Omobono-Scarpa, Cesarano, Matrone e Gionta. Sono questi i gruppi criminali dietro l’ingente traffico di cocaina partita dal Sud America verso la Campania via Spagna, scoperto dalla polizia che ha arrestato tre persone sinora incensurate. Si tratta di cosche che controllano gli affari illeciti nella zona di Torre Annunziata, Castellammare di Stabia, Scafati e Pompei, da sempre al centro di giri milionari di sostanze stupefacenti. Il supercartello si univa per cercare di ridurre le perdite nel caso di qualche intoppo dovuto alle attivita’ investigative, e faceva le ‘puntate’, cioe’ anticipava i soldi per l’acquisto di grosse partite di sostanza stupefacente, quasi sempre attorno ai 50mila euro per gruppo. Una volta arrivata a Napoli o Salerno nascosta nei doppio fondo di imbarcazioni, la droga veniva portata a destinazione finale grazie a una rete di uomini fidati che riuscivano a far arrivare i carichi fin dentro le case dei boss. L’organizzazione aveva la capacita’ di contattare persone insospettabili, convincendole ad occuparsi del trasporto di droga in cambio di compensi che potevano arrivare fino a 20mila euro per tratta. Le indagini, avviate nel 2013, hanno consentito di fare piena luce su un rilevante traffico internazionale di cocaina posto in essere dagli indagati i quali, utilizzando barche a vela appositamente predisposte con doppiofondo, erano in grado di importare ingenti quantitativi di droga dal Sud America alla Campania, con tappa in Spagna. I tre indagati sarebbero stati gli organizzatori e i finanziatori del tentativo di importazione dell’ingente quantitativo di cocaina sequestrato ad Aguilas, in Spagna, il 24 luglio 2014 quando personale della Squadra Mobile di Napoli e della Polizia spagnola, a bordo dell’imbarcazione a vela “Scugnizza”, all’interno di un apposito doppiofondo, hanno trovato e sequestrato 680 kg di cocaina, suddivisa in panetti da 1,1 kg ciascuno. L’imbarcazione, partita dal porto di Napoli a febbraio 2014, aveva raggiunto il Venezuela per poi fare rotta verso la Spagna, dove era stata intercettata dalla Polizia. Nella circostanza sono stati arrestati gli skipper, tra i quali un 46enne originario di Castellammare di Stabia e residente a San Giustino, in provincia di Perugia. La droga, destinata all’Italia, avrebbe avuto un valore di oltre 115 milioni di euro una volta immessa sul mercato degli stupefacenti. La Squadra Mobile di Napoli ha eseguito inoltre un sequestro di beni mobili e immobili del valore complessivo di circa 10 milioni di euro, riconducibili agli arrestati. In particolare sono stati sequestrati il patrimonio aziendale di due società di costruzioni a responsabilità limitata, una tabaccheria e una concessionaria d’auto tutte situate tra Scafati, Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano, 6 appartamenti ubicati a Scafati, Montecorice e Castellammare di Stabia, una villa a Scafati, 5 autorimesse, 4 locali commerciali, 9 tra auto e moto e vari appezzamenti di terreno siti a Pollica, lungo la strada che dalla frazione di Acciaroli conduce al centro di Pollica, all’interno di una riserva naturale paesaggistica. 


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