Concorrenza sleale: pene pesanti per il “re del pane”

Spaziano dai 12 ai 4 anni le richieste di condanna avanzate ieri dai PM antimafia Maurizio Giordano e Alessandro D’Alessio nei confronti del «re del pane» Gianni Morico ed altri co-indagati nell’inchiesta scattata nel settembre dello scorso anno. Ieri si è celebrata l’udienza con rito abbreviato davanti alla 43a sezione del GUP Ludovica Mancini. Il rappresentante della Pubblica accusa ha quantificato le pene, al termine della sua requisitoria, a carico di Mario Maio (12 anni, la richiesta di pena più alta), Gianni Morico (10 anni), Nicola Del Villano (10 anni), Salvatore Rocco (6 anni) e Luigi Ammutinato (4 anni) e formulato la richiesta di assoluzione per Pasquale Caputo e Pasquale Livigni mentre si procederà con il rito ordinario per Pasquale Pirraglia.

 

L’imprenditore di Grazzanise fu scarcerato dal Tribunale del Riesame dopo tre settimane e la sua attività commerciale, La Casa del Pane, fu dissequestrata dopo qualche mese. I due fratelli Morico furono accusati a vario di titolo di concorrenza sleale ed estorsione consumata in danno di alcuni operatori economici con l’aggravante del favoreggiamento camorristico, accuse estese parzialmente a vario titolo anche agli altri indagati. L’impianto accusatorio è stato supportato anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno consentito la richiesta delle misure cautelari accolte dal gip Egle Pilla.


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