Consip: al Csm chiesta l’apertura di un fascicolo d’indagine sullo scontro tra procure

Rischia di aprirsi un nuovo fronte per l’inchiesta Consip. Le tensioni tra le procure di Roma e Napoli, titolari delle indagini, smentite ufficialmente dai pm partenopei, potrebbero finire al vaglio del Csm. E’ quello che vorrebbe il consigliere laico di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che ha chiesto al Comitato di presidenza di aprire una pratica in Prima Commissione per verificare se qualcuno dei pm con il suo comportamento abbia leso l’immagine di imparzialita’ e indipendenza e per questo debba essere trasferito d’ufficio. Segue con “grandissima attenzione” la vicenda anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che prima di decidere se inviare i suoi ispettori negli uffici giudiziari coinvolti ritiene pero’ prioritario “capire la dinamica dei fatti”. E intanto sale la tensione tra Pd e i Cinque stelle, che accusano il partito di Matteo Renzi di rivolgere “gravi attacchi” ai magistrati dell’inchiesta. La procura di Napoli fa un comunicato per escludere “categoricamente” contrasti o tensioni con l’ufficio guidato da Giuseppe Pignatone. Lo firma il reggente dell’ufficio, Nunzio Fragliasso, che in un breve incontro con i giornalisti ribadisce la “correttezza istituzionale” dei colleghi romani perche’ con “largo anticipo” lo hanno avvertito di aver indagato il capitano del Noe dei carabinieri Giampaolo Scarfato. L’ufficiale e’ accusato di falso ideologico.Sia per per aver attribuito ad Alfredo Romeo, il personaggio chiave dell’inchiesta, una frase in realta’ pronunciata dall’ex parlamentare Italo Bocchino e presentata dall’investigatore come prova di un incontro tra l’imprenditore e Tiziano Renzi, indagato per traffico di influenze; sia per aver accreditato la presenza di uomini dei servizi sul luogo delle indagini, “omettendo scientemente” informazioni che smentivano quell’ipotesi. Scarfato – che per ora si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere ma che potrebbe tornare davanti agli inquirenti dopo Pasqua – ha avuto un ruolo centrale nell’indagine Consip sino a quando, un mese fa, la procura di Roma ha revocato la delega al Noe. Delega invece confermata dai pm di Napoli, che evidenziano che “allo stato” l’iniziativa della procura di Roma non ha “alcun riflesso” sulle indagini che il reparto ha compiuto per loro conto e che comunque non c’e’ alcuna ragione per una revoca dell’incarico. Di “duello” tra le due procure e di “ombre inquietanti” parla invece il consigliere Zanettin nella sua richiesta, su cui difficilmente il Comitato di presidenza del Csm decidera’ in tempi brevi. Ma a infiammare la polemica tra Pd e M5S e’ la tesi di Donatella Ferranti, presidente della Commissione Giustizia della Camera: “non posso pensare a un errore”, il pm doveva ascoltare l’intercettazione.


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