Crac Amato: condanna per Del Mese

L’ex sottosegretario Paolo Del Mese è stato condannato dal Tribunale di Salerno a 4 anni di reclusione per il crac del pastificio Amato. Assieme all’ex deputato DC sono stati condannati Antonio Anastasio a tre anni, Leonardo De Filippo e Mirko Mannaro a due anni, Marcello Mascolo e Alfredo Delehaye ad un anno e sei mesi e Pietro Vassena ad un anno.
I giudici della prima sezione penale (presidente Fabio Zunica, a latere Marilena Albarano e Ginevra Piccirillo) hanno inoltre disposto l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni di Del Mese e Anastasio, condannandoli anche, assieme a Mannaro, De Filippo, Mascolo e Delehaye, al risarcimento dei danni in favore della parte civile, curatela fallimentare, della società Antonio Amato e C. Mulini e Pastifici in Salerno spa.Il pm Vincenzo Senatore aveva chiesto, lo scorso febbraio, ottantacinque anni di carcere per gli imputati. I giudici, invece, non hanno riconosciuto il reato di bancarotta fraudolenta ma semplice, escludendo il dolo.Il pm Vincenzo Senatore aveva chiesto, lo scorso febbraio, ottantacinque anni di carcere per gli imputati. I giudici, invece, non hanno riconosciuto il reato di bancarotta fraudolenta ma semplice, escludendo il dolo. Pena dimezzata per l’ex deputato Udeur Paolo Del Mese al quale i giudici hanno inflitto quattro anni di carcere a fronte degli otto richiesti dall’accusa. Tre anni di reclusione per Antonio Anastasio, anche per lui pena dimezzata rispetto alle richieste del pm. Due per Mirko Mannaro e Leonardo De Filippo; un anno e sei mesi di reclusione per Marcello Mascolo e Alfredo Delehaye del collegio dei sindaci (difesi dall’avvocato Paolo Carbone); un anno di reclusione per Pietro Vassena. Pesanti, invece, le pene accessorie: interdetti dai pubblici uffici per la durata di cinque anni i due politici, Del Mese e Anastasio; inabilitati all’esercizio di impresa commerciale e incapaci di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa Del Mese, Anastasio, Mannaro e De Filippo (per dieci anni) quindi Vassena, Mascolo e Delehaye per un anno e sei mesi. Pena sospesa (compresa quella accessoria) per Mannaro, De Filippo, Mascolo, Delehaye e Vassena. Condannati al risarcimento dei danni in favore della parte civile, la curatela della Spa rappresentata da Luigi Amendola, e al pagamento delle spese sostenute (seimila euro in totale), per tutti i condannati pur rigettando la richiesta di provvisionale avanzata dalla stessa parte civile. Assolti perché il fatto non costituisce reato Claudio Siciliotti, Roberto D’Imperio, Maurizio Pilone, Gilberto Belcore, Enrico Esposito; MassimoMenna del pastificio Garofalo e genero del cavaliere Amato, Francesco Maria Franzesi; Maria Cirillo. Assolto per non aver commesso il fatto Alfio Barbato. Assolti perché il fatto non sussiste Patrizia Beatrice, Ignazio Amato, Maria Francesca Napoli, Pietro Vassena, Emanuela Troiero, Michela Cingolini, Luciano Vignes, Paola Bisogno.


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