È giunta ieri mattina la sentenza di secondo grado per il 23enne Massimiliano Desi e Gennaro Raia già conosciuto alle forze dell’ordine e vicino alla NCO di Cutolo. I due sono ritenuti responsabili di lesioni personali aggravate, detenzione e porto illegale di arma da fuoco.
La VI Sezione Penale della Corte d’Appello del Tribunale di Napoli ha inflitto 8 anni di carcere a testa confermando la condanna espressa in primo grado.
I due sono ritenuti gli aggressori di Gabriele Di Dato, ferito con tre colpi di pistola a una gamba sotto casa il 22 dicembre 2015. Il giovane ercolanese ferito venne raggiunto sotto casa da un uomo in sella ad uno scooter. Il suo aggressore si fermò, tirò fuori la pistola e sparò per cinque volte. Solo tre colpi andarono a segno. Il giovane venne immediatamente trasportato all’ospedale Maresca dove fu ricoverato in condizioni gravi ma non in pericolo di vita, poco dopo fu trasferito al Cardarelli di Napoli.
Dopo un mese di indagini, i carabinieri di Ercolano e di Torre del Greco riuscirono a incastrare i due, che il 29 gennaio furono raggiunti da un decreto di fermo emesso dalla Procura di Napoli. Alla base del grave atto finito nel sangue come è emerso dalle indagini una lite per questioni di viabilità scoppiata pochi giorni prima del raid punitivo nei pressi di una sala scommesse di Ercolano.
Il primo a finire in manette il cinque gennaio 2016 fu Desii che dopo le pressioni investigativa dei carabinieri si costituì presso la tenenza di Ercolano. Poi fu la volta di Raia. Gli agenti del commissariato di Ercolano, il 18 gennaio 2016, dopo aver circondato l’abitazione dell’uomo, fecero irruzione nell’appartamento del Raia. Invano il suo tentativo di scappare in un foro fatto nella parete della sua camera da letto.