Pozzuoli. La quota mensile da pagare alla camorra era mascherata da un acquisto di frutti di mare. Ma i carabinieri hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli a carico di Gennaro Longobardi, 60enne sorvegliato speciale ritenuto a capo dell’omonimo clan con roccaforte a Pozzuoli, e del genero, Gennaro Amirante, 38enne, elemento di spicco della cosca. Entrambi sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata da finalità mafiose ai danni del titolare di un noto ristorante di Pozzuoli. Al gestore del locale il clan avevano chiesto un ‘pizzo’ di 1.500 euro al mese; e il boss aveva pensato di far diventare la tangente un acquisto di frutti mare dal genero, acquisto pero’ eccessivo per le esigenze del ristorante e a prezzi molto più alti di quelli di mercato.