Richiesta di rinvio a giudizio per Gigi D’Alessio nell’ambito di una inchiesta su una presunta evasione fiscale da un mlione di euro risalente al 2010. La procura di Roma contesta all’artista napoletano l’occultamento di documenti contabili riconducibili a una società a lui riconducibile. L’occultamento della documentazione, stando all’accusa, avrebbe consentito alla società GgD srl -della quale il cantante è ritenuto l’effettivo beneficiario economico del risparmio di imposta- impedendo di fatto la ricostruzione del suo reale volume d’affari e dei redditi della società . Nello stesso procedimento rischiano il processo altre quattro persone. Una di queste potrebbe essere chiamata a rispondere di simulazione di reato per aver denunciato il furto di un’automobile afferamando falsamente che all’interno della vettura si trovavano i documenti contabili.Â
Secondo quanto previsto nell’articolo 10 della legge 74/2000, ritenute partecipi dell’operazione che avrebbe consentito alla società GGD Productions srl, quindi a D’Alessio, ritenuto “l’effettivo beneficiario economico del risparmio d’imposta”, di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Secondo il pm Musolino, poi, “di tali scritture si perdeva traccia”, in modo da “non consentire o comunque ostacolare la ricostruzione del volume d’affari e dei redditi della stessa società ”. Dopo l’interrogatorio davanti al magistrato, nel gennaio dello scorso anno, D’Alessio aveva affermato di aver chiarito la sua posizione.