False residenze ai calciatori, l’indagato: “L’ho fatto per un’associazione benefica”

“E’ inutile che perdiamo tempo, le residenze di tutte le pratiche da me ricevute per la richiesta di cittadinanza italiana sono false, nel senso che non vengono espletati tutti i dovuti accertamenti. Il resto e’ tutto chiaro, pulito nel senso che vengono qui i cittadini a presentare l’istanza, in regola della legge, con tutta la documentazione, lo faccio per un’associazione benefica”. A dirlo, Michele Di Maio, funzionario dell’Ufficio anagrafe del Comune di Brusciano, ai domiciliari dopo una indagjne dei carabinieri sulla cittadinanza italiana ottenuta da 300 stranieri, soprattutto brasiliani, alcuni dei quali calciatori professionisti. I militari dell’Arma di Castello di Cisterna lo interrogano nel luglio 2016 quando l’inchiesta era appena partita e ci fu la prima acquisizione di atti su almeno 400 posizioni negli uffici del Comune di Brusciano. A dare il via all’indagine, nel giugno precedente, la segnalazione di anomalie in richieste di passaporti della questura di Terni, passata attraverso controlli della Digos di Napoli che acquisi’ le 400 pratiche a Brusciano. Di Maio, per il gip Daniela Critelli, era la ‘mente’ della truffa dei passaporti italiani a brasiliani che non ne avevano i requisiti. Michele Di Maio, scrive il magistrato che ha disposto per lui gli arresti domiciliari con Luigi Sonda, il ‘collettore’ del sistema truffaldino e gestore di una agenzia di disbrigo pratiche, “e’ avvezzo ad una sistematica strumentalizzazione della pubblica funzione di interessi estranei. Appare insensibile al rispetto delle regole ed ha agito con totale noncuranza delle esigenze di rispetto della legge”.

Secondo il giudice, dall’insieme degli elementi raccolti, “e’ possibile ritenere che svolto abitualmente quel tipo di attivita'”, dato il gran numero di richieste di naturalizzazione pervenute presso il Comune di Brusciano. Ha inoltre aderenze in Comune sia perche’ sua figlia e’ consigliere comunale di Brusciano, sia perche’ e’ conoscente dell’ex vicensidaco e assessore Nicola Marotta, a sua volta in contatto con Nicola Cuccaro, dirigente di una squadra a cinque di calcio della provincia di Caserta. Ci sono state numerose intercettazioni telefoniche e in particolare emergono contatti tra Di Maio, Marotta e Cuccaro. In particolare Marotta e Cuccaro sono stati sottoposti a intercettazioni telefoniche dalle quali e’ emersa sia l’esistenza di rapporti di conoscenza e frequentazione tra loro, sia l’esistenza di rapporti tra loro e Sonda. Nelle telefonate in questione i due, in piu’ occasioni, si danno appuntamento a Brusciano nelle zone limitrofe per conversare personalmente.Inoltre Marotta, sostengono gli investigatori, essendo stato anche vicesindaco del Comune di Brusciano non puo’ non conoscere Michele Di Maio, ufficiale dell’anagrafe dello stato civile del comune vesuviano. Ma c’e’ di piu’ perche’ le forze dell’ordine suppongono che sia Marotta che Di Maio fossero a conoscenza dell’indagine in corso e lo ritengono grazie all’ascolto di una serie di intercettazioni telefoniche dove si fa espressamente riferimento “al fatto di Somma”, chiaro riferimento al fatto che gli accertamenti erano proprio condotti dal personale di polizia giudiziaria presso la stazione dei carabinieri di Somma Vesuviana. 


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