Il figlio del boss La Torre: “Io non sono un camorrista, Picierno e Zoccola chiedano scusa”

“Io non sono un camorrista. Pina Picierno e Benedetto Zoccola, vicesindaco di Mondragone, dovrebbero chiedere scusa a me e a Di Maio perche’ non sono informati. Io non ho precedenti”. Cosi’ Francesco Tiberio La Torre, figlio del camorrista pentito Augusto La Torre condannato a 30 anni di carcere, parla a ‘La Zanzara’ su Radio 24 sul caso innescato dal commento che aveva postato su Facebook a una foto della visita a Mondragone di Luigi Di Maio, in cui lo elogiava definendolo “una speranza per i giovani”. “Il vicesindaco e’ solo in cerca di visibilita’ perche’ fino a ieri nessuno lo conosceva – aggiunge La Torre – ho solo fatto un commento a una foto, non ho mai conosciuto Di Maio, ne’ mai votato il Movimento 5 Stelle. Sono comunista e anticamorra. E poi ho fatto anche commenti positivi su Renzi on line. A Mondragone – prosegue – spero che vinca il cambiamento e non i soliti partiti”. Sulla figura del padre, La Torre afferma: “non vedo mio padre da sei mesi, non devo chiedere scusa per cose fatte da lui. Nessuno nega che sia un pluriassassino, ma il clan La Torre non c’e’ piu’ a Mondragone dal 2002. Ovviamente voglio bene a mio padre ma la sua vita mi fa schifo. Con il suo cognome ho avuto solo problemi”. 


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