Finisce in Parlamento la vicenda dell’attentato incendiario subito la scorsa settimana dalla cooperativa agricola “Resistenza” in un terreno confiscato al clan Polverino nel quartiere di Chiaiano a Napoli. I deputati del pd Salvatore Piccolo (primo firmatario), Carloni, Palma, Bossa, Manfredi e Sgambato hanno presentato un interrogazione al Ministro dell’interno. Ecco il testo. Premesso che: il Fondo rustico Amato Lamberti di Chiaiano (circa 14 ettari di terreno), ubicato a Napoli in via Tirone, nel quartiere di Chiaiano, è un bene confiscato al clan Simeoli e affidato in gestione alla cooperativa «Resistenza»; nella predetta tenuta agricola, sono realizzate molteplici iniziative di carattere sociale, per ragazzi a rischio, per il reinserimento sociale degli ex detenuti, per il recupero dei minori;L’area ospita anche detenuti in affidamento al lavoro e una comunità alloggio per minori; la cooperativa che gestisce il bene ha siglato un protocollo col dipartimento di giustizia minorile e colloca sul mercato anche prodotti solidali; più volte, i volontari impegnati nel bene confiscato hanno dovuto subire intimidazioni, minacce, attacchi da parte – probabilmente – di quei clan di camorra che hanno mal digerito l’assegnazione e la gestione sociale dei terreni; in particolare, sono stati segnalati negli anni numerosi furti;  Quattro anni fa, gli attivisti si sono ritrovati, una mattina di giugno, di fronte a due fosse scavate nel terreno, rappresentanti due tombe, sulle quali erano state collocate due croci fatte di terra, con un chiaro messaggio intimidatorio; lo scorso due aprile, si è registrato l’ultimo, grave episodio: una porzione notevole del podere è stata data alle fiamme; sono andati a fuoco molti ettari di vigneti, a cui i volontari avevano lavorato duramente nei mesi scorsi; sul posto sono state rinvenute tracce di liquido infiammabile e l’incendio, dai primi accertamenti, sembra essere di natura dolosa; Il titolare della cooperativa, mentre supervisionava la procedura di spegnimento dell’incendio, è stato avvicinato da due persone in scooter che gli hanno gridato «ve ne dovete andare»; la reiterazione di episodi violenti e/o intimidatori alimentano la sensazione di assedio tra gli operatori sociali e i volontari; gli attacchi ai soggetti che provano a far rivivere i beni confiscati sono cronaca quotidiana in tutta la provincia di Napoli, segno che i clan soffrono non poco la determinazione e la ferma volontà dello Stato di recuperare un bene frutto del crimine e della violenza camorristica per restituirlo ai cittadini e consentirne un proficuo utilizzo sociale, esaltandone nel contempo anche quel valore simbolico ed educativo che serve a rafforzare nella coscienza comune il sentimento della legalità e la fiducia nelle istituzioni;Questi episodi non fermano, naturalmente, le realtà associative che sono impegnate nei beni confiscati e continuano il loro lavoro, ma diffondono paura, disorientamento e disagio, a cui lo Stato deve opporre una reazione adeguata -: quali iniziative intende assumere il Ministro, per quanto di competenza, per proteggere e tutelare dalle intimidazioni e da fatti delittuosi di chiara connotazione camorristica le attività sociali che la cooperativa affidataria svolge sul bene confiscato, denominato Fondo rustico Amato Lamberti, di Chiaiano  e per testimoniare ancor più l’impegno e la fermezza dello Stato nel contrasto all’illegalità ed al crimine organizzato.