Giovanardi: “Io indagato? Nessun contatto con la ‘Ndrangheta”

“Non ho mai avuto contatti diretti o indiretti con esponenti della ‘Ndrangheta. Sono solo intervenuto per le imprese modenesi, salvandole”. Lo dice all’ANSA il senatore di Idea, Carlo Giovanardi, interpellato sull’indagine della Dda di Bologna di cui scrive l’Espresso, in cui risponderebbe di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e minaccia o violenza a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato, con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa al centro dei processi ‘Aemilia’. Giovanardi, secondo l’accusa ricostruita dal settimanale, avrebbe utilizzato notizie riservate e fatto pressioni indebite per salvare dall’interdittiva antimafia del prefetto una societa’ di costruzioni modenese, la Bianchini, esclusa dai lavori pubblici perche’ condizionata dalle cosche: il titolare e’ attualmente a processo.  Per il senatore non c’e’ stata alcuna interferenza: “Ho sempre svolto l’attivita’ in aula, in commissione antimafia, presentando emendamenti e interrogazioni, ed e’ tutto agli atti, con una radicale critica a come venivano gestite le interdittive – prosegue – perche’ non venivano fatte per salvare le aziende, ma per distruggerle. Ma la mia e’ stata un’attivita’ di parlamentare, le cui prerogative ho esercitato in maniera rigorosa, visto che tra i miei compiti c’e’ anche il sindacato ispettivo. Ho fatto tutto con la massima trasparenza e onesta’ e sono intervenuto su questioni amministrative. Quando sono arrivati gli aspetti penali, non mi sono piu’ interessato”


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