Ha già ucciso e avrebbe con sé almeno due pistole: la persona che ieri ha sparato e ucciso la guardia volontaria Valerio Verri era armata con una calibro 9×21 e poi è fuggito prendendo con sé un’altra pistola, l’arma dell’agente di polizia provinciale rimasto ferito, Marco Ravaglia. Al momento il fascicolo aperto dalla procura di Ferrara per omicidio e tentato omicidio è ancora in ogni caso contro ignoti.Non ci sono infatti certezze probatorie che il responsabile sia Igor Vaclavic. Ora in Procura, le indagini sono state coordinate fino a tarda notte dal pm di turno Ciro Alberto Savino, si attende che l’agente ferito venga stabilizzato – è in coma farmacologico – e possa riferire cosa è successo e riconoscere, eventualmente, dalle foto segnaletiche l’autore dell’agguato.
Al momento il fascicolo aperto dalla procura di Ferrara per omicidio e tentato omicidio e’ ancora contro ignoti. Non ci sono infatti certezze probatorie che il responsabile sia Igor Vaclavic. Ora, in Procura (le indagini sono state coordinate fino a tarda notte dal pm di turno Ciro Alberto Savino) si attende che l’agente ferito venga stabilizzato – e’ in coma farmacologico – e possa riferire cosa e’ successo e riconoscere, eventualmente, dalle foto segnaletiche l’autore dell’agguato. Non viene confermata la circostanza che Ravaglia abbia riferito di aver riconosciuto in Igor Vaclavic la persona che ha sparato. Se anche avesse fatto il nome di Igor, seppur in momenti concitati, spiegano gli inquirenti, il fascicolo sarebbe gia’ rubricato contro ‘noti’. Ravaglia si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Bufalini di Cesena, e’ stato sottoposto ad un intervento chirurgico durante il quale i medici hanno estratto un primo proiettile, mentre nelle prossime ore verra’ sottoposto ad un’altra operazione. Sono stati repertati i proiettili che hanno dato indicazione sul calibro 9×21, uno dei piu’ comuni per le pistole in circolazione e in dotazione alle forze dell’ordine.