Il figlio di un cancelliere e il figlio di un camorrista facevano le rapine a case di conoscenti: arrestati

Il figlio di un cancelliere, il figlio di un uomo ucciso in un agguato di matrice camorristica e un loro amico formavano la banda che ha compiuto una rapina violenta in un’abitazione nel Napoletano, ma sono stati arrestati. Traditi, tra l’altro, dalle numerose impronte lasciate in casa, da un tatuaggio appena fatto e da un piercing, ma soprattutto dai loro profili facebook. La rapina e’ stata compiuta nella notte fra il 9 e il 10 settembre 2014 a Casamarciano, in casa c’erano il figlio e il nipote del capofamiglia nonche’ Giovanni Lauro, 23 anni, ora agli arresti domiciliari perche’ si e’ rivelato essere il basista e complice degli altri due ora in carcere, Luciano Sorrentino, suo coetaneo e Raffaele Visone. Lauro, figlio di un cancelliere di tribunale, aveva aperto la porta ai suoi complici che avevano suonato il campanello, giustificandosi poi dicendo che pensava che il padrone di casa attendesse visite; Sorrentino e Visone, con il volto coperto, avevano legato i tre ragazzi ai polsi e alle caviglie con nastro adesivo, compreso Lauro, e mentre uno puntava contro di loro la pistola, gli altri portavano via gioielli, contanti, tv e una macchina fotografica. Il figlio e il nipote del padrone di casa hanno pero’ fornito agli investigatori elementi preziosi d’indagine, il piercing di Luciano Sorrentino che erano evidente e il tatuaggio di Raffaele Visone, che era ancora coperto dalla pellicola di protezione perche’ fatto da poco; dettagli che erano presenti anche su foto dei loro profili facebook. E proprio attraverso il social network che gli investigatori hanno trovato anche conferme dei rapporti fra questi e Giovanni Lauro. A queste prove, si sono unite quelle arrivate dalle analisi dattiloscopiche delle impronte ritrovate nell’abitazione, visto che sia Sorrentino che Visone sono noti alle forze dell’ordine. Questa mattina l’esecuzione della misura cautelare emessa dal gip di Nola. 


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