Il segretario Fiom, Maurizio Landini, a Napoli: “In Italia grandi cambiamenti nel settore auto, ma anche grande silenzio”

Napoli. “Siamo in una fase di grandi cambiamenti e, a differenza di quello che sta succedendo negli altri Paesi dove si muovono i governi per il settore auto, qui c’e’ un grande silenzio”. Lo ha detto il segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini, a margine di un incontro a Napoli sul futuro della Fca al quale ha partecipato anche il segretario generale Cgil Susanna Camusso. “Il settore auto in tutto il mondo – prosegue Landini – è in fase di riorganizzazione e di concentrazione. E’ aperto quindi il problema di cosa succederà a Fca che ha bisogno strategicamente di fare un’altra alleanza e la testa non è più in Italia”.
“Prima di fare mobilitazioni generali vorremmo poter discutere sulle nuove strategie e su cosa succede nella produzione dell’auto e su tutto il settore della componentistica” ha detto Landini che ha espresso preoccupazione sul futuro della Fca e degli stabilimenti di Nola e Pomigliano d’Arco che, secondo quanto prospettato dall’ad Fca Sergio Marchionne, cederà la produzione dei modelli Panda alla Polonia. “E’ un tema che dovrebbe essere oggetto di una discussione che coinvolga direttamente il Governo – spiega Landini – e che chiarisca le scelte del gruppo e credo che tutto dovrebbero riflettere sul fatto che ridurre i diritti, ridurre i salari, come è avvenuto, non serve a far ripartire l’economia. Anzi, serve semplicemente a far stare peggio chi lavora e a far arretrare il Paese”.
“Con la Cgil c’è piena sinergia” ha detto, poi, Landini rispondendo ai cronisti. In passato, proprio sulla linea da adottare nei rapporti con Fiat e con Fca poi, si sono registrate divergenze tra Landini e Camusso. “Abbiamo appena ottenuto attraverso i referendum – ha continuato il segretario Fiom Cgil – il cambiamento di due leggi sbagliate e prosegue la battaglia per dare un lavoro con diritti e per rimettere al centro di questo Paese la discussione su come creare nuovi posti, cambiare le politiche economiche e sociali sbagliate che in questi anni sono state fatte e che non hanno prodotto assolutamente nulla”.


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