Inchiesta Asl Napoli 1: fatture da oltre un milione, sacche per il sangue pagate 2mila euro

Fatture per oltre un milione e cinquecentomila euro sono state sequestrate dal Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli. Si tratta del nuovo filone d’inchiesta che ieri mattina ha portato al sequestro di documenti relativi a gare irregolari all’Asl Napoli 1 Centro. Oltre a Loredana Di Vico, provveditore dell’azienda sanitaria della Campania, risulta indagato il compagno, l’imprenditore Vincenzo Dell’Accio, titolare della ditta che avrebbe fornito all’ospedale i materiali elettromedicali. Oltre a lui, indagati i suoi due fratelli, Rosario e Claudia, che hanno altre imprese con interessi comuni nell’ambito sanitario. I finanzieri sequestrato moltissimi documenti che nei prossimi giorni saranno analizzati dalle forze dell’ordine. Attraverso le societaÌ€ Dell’Accio, attraverso un presunto diritto di esclusivitaÌ€, acquistavano apparecchiature utili alle gastroscopie, alle broncoscopie o alle raccolta del plasma, che venivano rivendute all’Asl a prezzi maggiorati senza gare ma attraverso affidamenti diretti. Per una sacca che disinfettava il sangue si poteva spendere anche 800 euro mentre se ne spendevano 2.000. Il giro, secondo l’accusa, avveniva grazie alla compiacenza della convivente di Vincenzo, il provveditore indagato che non avrebbe mai fatto accertamenti sull’esistenza o meno del diritto di esclusivitaÌ€ delle ditte. La Guardia di Finanza ha anche eseguito accertamenti in alcune Asl all’esterno della Campania per accertare il reale prezzo delle apparecchiature: dagli approfondimenti eÌ€ emerso che i prezzi d’acquisto erano di molto inferiori a quelli invece pagati dall’Asl Napoli 1. Il reato ipotizzato dalla Sezione Reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura (procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, sostituto Valter Brunetti) eÌ€ quello di turbata libertaÌ€ degli incanti anche se, secondo quanto si eÌ€ appreso, la vicenda potrebbe portare a ipotizzare altri capi d’accusa e all’iscrizione di altre persone nel registro degli indagati.


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