Inchiesta Consip, il capitano Scafarto indagato per aver falsificato atti su Tiziano Renzi

E’ lo stabiese Gianpaolo Scafarto il capitano dei carabinieri del Noe di Roma indagato, per falso nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Consip coordinata dalla procura di Roma.  Scafarto, attuale reggente dei Noe, secondo chi indaga, avrebbe dichiarato il falso in un’informativa legata all’indagine. Nel documento in questione si accredita, erroneamente, la tesi della presenza dei servizi segreti nelle verifiche. Inoltre, nell’atto, viene attribuita ad Alfredo Romeo, e non a Italo Bocchino, una frase intercettata dagli inquirenti nel dicembre scorso nella quale l’ex parlamentare dice “…Renzi, l’ultima volta che l’ho incontrato”.Scafarto è stato sentito oggi dal pm Mario Palazzi e si è avvalso della facoltà di non rispondere.  Gianpaolo Scafarto prima di arrivare a Roma era stato comandante prima della tenenza di Scafati e poi della compagnia di Nocera Inferiore.

Giampaolo Scafarto, capitano del Noe, e’ indagato dalla Procura di Roma per il reato di falso per aver riferito in una informativa, girata alla magistratura, della presenza di soggetti legati ai servizi segreti nel corso di alcuni accertamenti svolti in ambito Consip e per aver attribuito all’imprenditore Alfredo Romeo la frase (riportata nell’informativa e legata a una conversazione ambientale intercettata nel dicembre scorso negli uffici della Romeo Gestioni) “… Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato”, frase effettivamente pronunciata da Italo Bocchino. Scafarto, sentito oggi dal pm Mario Palazzi, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere.

Nel secondo episodio di falso, contestato all’ufficiale del Noe, si legge che “riferendo il contenuto di una conversazione ambientale intercettata all’interno dell’ufficio di Roma della Romeo Gestioni spa il 6 dicembre 2016, Scafarto affermava, contrariamente al vero, che ‘…ad un certo punto il Bocchino si allontana e il Romeo continua a parlare con il Ruscigno e mentre quest’ultimo commentava negativamente tutti i provvedimenti emessi dalla magistratura ritenendo che non vi siano prove contro il Romeo, quest’ultimo racconta del suo rapporto con il Bocchino per poi affermare: ‘…Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato…’; questa frase assume straordinario valore e consente di inchiodare alle sue responsabilita’ il Renzi Tiziano in quanto dimostra che effettivamente il Romeo e il Renzi si siano incontrati (circostanza, questa, che verra’ riferita a verbale da Alfredo Mazzei sentito il 2 gennaio 2017), atteso che il Romeo ha sempre cercato di conoscere Renzi Matteo senza pero’ riuscirvi’, quando invece tale affermazione – scrivono i pm di Roma – era stata profferita da Bocchino Italo come peraltro correttamente riportato sia nel sunto a firma del vicebrigadiere Remo Reale, sia nella trascrizione a firma del maresciallo capo Americo Pascucci, presenti nel brogliaccio informatico”. 


Articolo precedenteFidanzati uccisi, colpo di scena al processo. Una teste: “La vittima aveva una ragazza in Puglia e lei e il padre lo minacciavano”
Articolo successivoNocera Inferiore: altro candidato a sindaco ?