Sara’ consegnata in Procura, probabilmente la prossima settimana, la memoria difensiva curata da Gianpaolo Scafarto, il capitano del Noe indagato per due ipotesi di falso contenute nell’informativa consegnata alla magistratura nell’ambito dell’indagine sugli appalti Consip. “In questi giorni stiamo mettendo a punto un documento che metteremo presto a disposizione degli inquirenti – ha spiegato l’avvocato Giovanni Annunziata che assiste l’ufficiale -. Si tratta di una memoria tecnica nella quale ricostruiamo la vicenda dal punto di vista giuridico”. Dopo la consegna della memoria, non e’ escluso che Scafarto decida di sottoporsi all’interrogatorio. E’ intanto cominciato l’esame della corposa documentazione che i carabinieri del nucleo investigativo di Roma e i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno acquisito nei giorni scorsi alla Consip su delega del pm Mario Palazzi e dell’aggiunto Paolo Ielo. Il materiale che riguarda l’intero appalto Fm4 e’ ingentissimo ma non e’ escluso che la polizia giudiziaria possa ritornare alla sede della Centrale acquisti della pubblica amministrazione per ulteriore acquisizione. E’ attesa, infine, la decisione del gip Gaspare Sturzo che deve pronunciarsi sulla interdizione della Romeo Gestioni spa, sollecitata dalla Procura, e sulla richiesta di incidente probatorio avanzata dagli stessi pm nei confronti di Marco Gasparri, il dirigente Consip che ha ammesso di aver ricevuto nell’arco di tre anni centomila euro in contanti dall’imprenditore campano Alfredo Romeo, in carcere dal primo marzo per questo episodio di corruzione. Per quanto riguarda l’inchiesta principale, legata alla gara di ‘facility management’, (servizi per la Pa) denominata FM4, che ha portato all’arresto dell’imprenditore Alfredo Romeo lo scorso primo marzo, gli inquirenti analizzano in questi giorni i materiali acquisiti la scorsa settimana nella sede della centrale acquisti della pubblica amministrazione. Non è escluso che nei prossimi giorni vengano acquisti nuovi documenti legati alla gara.La gara, del valore di 2,7 miliardi, venne bandita nel 2014 e suddivisa in 18 lotti, alcuni dei quali puntava ad aggiudicarsi Romeo. L’imprenditore prese parte alla gara per il lotto da 143 milioni di euro per l’affidamento di servizi in una serie di palazzi istituzionali a Roma, che andavano dalla pulizia alla manutenzione degli uffici.L’obiettivo di chi indaga è passare al setaccio le procedure seguite anche in altri lotti di gara, sui quali lo stesso Romeo aveva denunciato una serie di irregolarità in un esposto presentato in Consip, Anac, Antitrust e procura di Napoli, mesi prima di finire in manette con l’accusa di corruzione.