Ecco le aziende che lavoreranno ai depuratori campani

Una societa’ italofrancese, la Degremont Spa, con sede a Milano, e quattro italiane (il gruppo Pizzarotti di Parma, il consorzio Ge.Ko di Roma, il gruppo Consam di Ravenna e il consorzio Infratech di Napoli) si sono aggiudicate gli appalti per i lavori ai quattro nuovi depuratori di Regi Lagni, Napoli Nord, Marcianise e Acerra nell’ambito del progetto ‘Mare Pulito’ che prevede la consegna di cinque impianti di depurazione. La ditta Degremont, che in Ati con la Pizzarotti di Parma si occupera’ dei lavori al depuratore di Cuma e a quello di Napoli Nord, e’ una filiale della Suez Environnement, il colosso francese numero due al mondo nella gestione dell’acqua e dello smaltimento dei rifiuti. L’impresa parmigiana Pizzarotti, in Ati con la francese, e’ finita nell’inchiesta relativa alla gara per la Piastra dei Servizi di Expo che porto’ il sindaco di Milano, Beppe Sala, ad autosospendersi e l’azienda a dichiararsi sempre “estranea ai fatti” contestati dalla magistratura: Sala era accusato di falso materiale mentre il legale rappresentante del gruppo Pizzarotti di tentata turbativa d’asta. Oltre al gruppo Consam, aggiudicatario dei lavori all’impianto di Marcianise, e al consorzio Infratech, che si occupera’ dei lavori al depuratore di Acerra, c’e’ un’altra azienda italiana ad essersi aggiudicata gli appalti per i lavori agli impianti di depurazione. Si tratta del consorzio Ge.Ko che, pur avendo sede a Roma, e’ di proprieta’ di un noto imprenditore napoletano: Alfonso Gallo, nome finito nei faldoni dell’inchiesta sulla P4. L’amministratore unico della societa’ ha infatti testimoniato al processo in relazione ai reati contestati all’ex deputato del Pdl, Alfonso Papa, condannato nel dicembre 2016 a 4 anni e sei mesi di reclusione per due episodi di corruzione per induzione, uno dei quali proprio a carico di Gallo (all’epoca numero uno della General Construction, poi integrata in Ge.Ko spa). Tra i teste in aula contro Papa c’era anche un altro volto noto della politica campana: e’ Alfredo Vito, l’ex deputato democristiano soprannominato “mister 100mila preferenze” che oggi si e’ fatto rivedere nella sede della Regione Campania in occasione della conferenza stampa sullo stato di avanzamento del progetto sui depuratori. Nel 2011, alla Camera, quando la giunta per le autorizzazioni esamino’ la richiesta di arresto nei confronti del deputato, fu lo stesso Alfonso Papa a chiamare in causa l’imprenditore, definendolo, in audizione con i parlamentari, “persona legata all’ex deputato Alfredo Vito”.


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