Listopoli, l’inchiesta si allarga ancora. Spuntano due nuovi indagati. Sono il consigliere comunale Aniello Esposito, detto Bobo, e l’ex consigliere, candidato non rieletto alle scorse amministrative, Antonio Borriello. Dovranno difendersi dall’accusa di violazione delle legge elettorale. Il loro coinvolgimento nell’inchiesta è legato al pasticcio dei diciotto falsi sottoscrittori e a presunte irregolarità nelle autenticazioni delle firme di veri candidati. Esposito e Borriello entrano nell’inchiesta sulla cosiddetta Listopoli in seguito alle testimonianze raccolte in questi tre mesi dagli inquirenti e alle verifiche compiute analizzando e confrontando nomi, liste, candidature.
Esposito è stato tra i consiglieri Pd più votati, Borriello è il politico che un anno fa fu scagionato dalla commissione di garanzia per le primarie del centrosinistra che archiviò il caso sollevato da un video di Fanpage su presunti brogli all’esterno di alcuni seggi. Ora la Procura ipotizza che abbiano avuto un ruolo nelle false sottoscrizioni con cui sarebbe stata arricchita la raccolta firme per la presentazione della lista “Napoli Vale” e nelle modalità con cui si sarebbero autenticate le candidature, seppur vere, di aspiranti consiglieri non presenti in carne e ossa come previsto dalla legge.
I nomi di Esposito e Borriello si aggiungono così a quelli degli indagati della prima ora: Gennaro Mola, da molti definito come il dominus delle candidature a sostegno della corsa a sindaco, alle elezioni di un anno fa, di Valeria Valente (non indagata e dimessasi da capogruppo Pd il 6 marzo), Renato Vardaro, stretto collaboratore di Mola, e Salvatore Madonna, consigliere comunale. Violazione delle legge elettorale è il capo di imputazione che il pm Stefania Buda, del pool reati contro la pubblica amministrazione coordinato dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, ha ipotizzato anche nei loro confronti.