Falsificava i decreti di invalidità grazie a timbri falsi delle commissioni mediche. Un sistema astuto quanto banale tanto che è bastato poco ad occhi esperti per scoprire che quelle pratiche erano taroccate. Era lui il “collettore” di tutti i falsi invalidi stanati in anni di inchieste e che hanno portato quasi a mille arresti. Ieri la quarta sezione penale, collegio C, del Tribunale di Napoli, ha condannato Nunzio De Marco, funzionario dell’Asl Napoli 1 a 5 anni e 6 mesi di reclusione.
Il sistema ideato era semplicissimo: apporre un timbro di una commissione medica sapientemente falsificato che attestava ogni tipo di invalidità. Così il falso invalido contattato nei mesi precedenti, riceveva oltre che la pensione anche gli arretrati che in base agli accordi andavano all’impiegato Asl. I titolari delle pensioni prima versavano sul conto personale l’assegno arrivato dall’Inps e poi staccavano vari assegni di piccoli importi senza indicare il destinatario. Queste somme finivano nelle tasche di Nunzio Nicola De Marco. Erano due i sistemi usati per falsificare le pratiche di invalidità: o si taroccavano i decreti delle commissioni mediche con patologie inventate, falsificando i timbri; oppure si sostituivano i decreti delle persone realmente malate con quelle sane che automaticamente riuscivano ad ottenere la pensione che in realtà sarebbe spettata a chi ne aveva il diritto. Le somme variano da un minimo di 350 euro al mese fino ad arrivare a 900- 1000 euro per patologie invalidanti quali la cecità, la pazzia.