Napoli, ferimento ai baretti di Chiaia, il nipote minorenne del boss: “Stavo avendo la peggio e ho sparato per difendermi”

 

 

“C’è stato un litigio per storie di femmine, delle tarantelle per questioni di ragazze. Il mio amico gli ha sferrato uno schiaffo, lui si è scagliato contro di me, e siccome stavo per avere la peggio, ho estratto la pistola e ho fatto fuoco. Ho sparato alle gambe, ma solo per togliermelo di dosso”. Ha cercato di difendersi così, fornendo la sua versione dei fatti il 16 enne S. N, nipote di un boss del clan D’amico-Ricci “fraulella” dei Quartieri Spagnoli. E’ accusato di tentato omicidio,. porto e detenzione di armi e spari in luogo pubblico. E’ stato rinchiuso nel carcere di Nisida. Il reo confesso tre notti fa insieme con un altro complice minorenne S.Z. fecero fuoco nei pressi dei baretti di Chiaia in piena movida di Napoli contro un 19enne del rione Sanità. Non un agguato premeditato come ha cercato di spiegare al giudice che non gli ha creduto. Anche perhcé alla domanda: da dove aveva preso la pistola? Il 16enne ha risposto: “Ho trovato la pistola quando sono uscito di casa, era sotto un’auto in sosta, l’ho vista e me la sono messa in tasca”. Intanto, il suo legale, Mario Covelli, prepara le carte per un ricorso al Riesame, ricordando che il minorenne si è comunque assunto la responsabilità degli spari, oltre ad essersi consegnato spontaneamente in polizia lunedì scorso.

Per il complice S.Z. sono stati disposti gli arresti domiciliari, con l’obbligo di frequentare la scuola nella quale è iscritto. Il suo difensore, Nico Scarpone, ha evidenziato che il minorenne risulta frequentare assiduamente un istituto scolastico superiore e punta ad acquisire un diploma; è figlio di un commerciante, non ha precedenti penali o di polizia. Dovrà rimanere ai domiciliari ma potrà andare a scuola.


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