Napoli, Palazzo Mondragone diventa set dei “Bastardi di Pizzofalcone”

La Regione ha deciso di spostare la sede della Campania film commission a palazzo Mondragone. Il palazzo seicentesco avrà anche un ruolo di primo piano nelle riprese della seconda serie de «I bastardi di Pizzofalcone». Infatti sono già stati effettuati i sopralluoghi necessari alla struttura. Il direttore della Campania film commission, Maurizio Gemma, conferma che «si tratta di una idea molto inte­ressante e suggestiva. Una ipo­tesi di trasferimento utile per incrementare le attività reciproche e i punti in comune. Dunque — aggiunge — il vantaggio sarebbe notevolissimo per la sede della Fondazione, ma anche per noi». L’utilizzo della struttura come set cinematografico potrebbe riaccendere in maniera decisa i riflettori sul sito che versa in una condizione di abbandono totale. La parabola discendente di Palazzo Mondragone e della fondazione è incominciata oltre quattro anni fa. I dipendenti della fondazione di rilevanza culturale che fa capo alla Regione hanno sollecitato di continuo l’ente di valorizzare la struttura che abbandonata. Nelle intenzioni di palazzo Santa Lucia, Mondragone doveva essere un faro della cultura napoletana. Inaugurato nel 2003, lo spazio doveva ospitare allestimenti dedicati alla moda e una serie di attività didattiche e di ricerca legate al costume e al design. Una partenza col botto quella della struttura: il taglio del nastro del museo fu affidato all’allora Governatore Bassolino, accompagnato dal sindaco Iervolino e dall’assessore regionale Teresa Armato. L’idea di base era quella di creare un vero e proprio polo regionale per la moda femminile, un museo e anche un laboratorio per tramandare antichi mestieri sempre legati al mondo tessile. Tutto questo doveva essere realizzato circa dieci anni fa.

Mondragone ha ospita­ to la mostra dedicata a Livio De Simone, «Il Mediterraneo di Stoffa», quella allestita per il centenario di Federico Emilio Schubert, lo stilista che ha vestito le dive degli anni ‘60, da Anna Magnani a Sophia Loren e Gina Lollobrigida, la mostra su Irene Galitzine, l’inventrice del Pijama Palazzo e quella su Fernanda Gattinoni, intitolata «Moda e stelle ai tempi della Hollywood sul Tevere».


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