“Noi.. di Secondigliano- Fair play – Giochiamo il futuro calciando il passato”: due giorni di dibattiti e sport

Si chiama “Noi.. di Secondigliano- Fair play – Giochiamo il futuro calciando il passato” l’interessante progetto sociale ideato da Franca Lovisetto e Piermassimo Caiazzo e promosso dall’ associazione“ Sguardo Sociale”. Due giorni di dibattiti e iniziative sportive tra cui un torneo di calcio a 5 a cui parteciperanno le squadre dei detenuti di Seecondigliano, della polizia penitenziaria, dell’associazione Vivi Secondigliano e della parrocchia Santi Cosma e Damiano, e si volgerà il 2 e 6 maggio prossimi presso l’Istituto Comprensivo “61 Sauro-Errico-Pascoli” (Viale delle Galassie 2, Secondigliano)e il centro sportivo Andrea Capasso di via Limitone d’Arzano a Secondigliano. Ma non solo perché ci sarà anche la prima esibizione campione del mondo di aeromodellismo acrobatico Luca Pescante, e poi dopo la Messa e il concerto Gospel ci sarà una fiaccolata dalla Chiesa per Corso Secondigliano, Via Roma verso Scampia e arrivo nel piazzale del Centro penitenziario “P. Mandato” con la presenza di tutti i fedeli delle varie parrocchie, i cittadini presenti sul territorio ed esponenti della municipalità, del comune, dei commercianti e delle associazioni.

Il progetto intende favorire la realizzazione di iniziative con i ragazzi delle scuole del quartiere per prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo e atteggiamenti devianti mediante percorsi educativi finalizzati allo sviluppo di una conoscenza civile e democratica, in apertura verso la realtà territoriale.
Il bullismo, come altre forme di violenza nascono spesso grazie all’ indifferenza e alla mancanza di interventi tempestivi da parte degli adulti e delle istituzioni; gli adolescenti preda o autori di atti di bullismo, di atteggiamenti devianti non possono e non devono essere lasciati soli ma aiutati e seguiti nella scoperta e nella pratica di un’idea concreta di responsabilità.
E’ fondamentale in una fase particolarmente delicata come quella dell’adolescenza, accompagnare i ragazzi nella definizione della propria identità personale, che altrimenti non potrà più essere guidata, se non con estrema fatica, per poi uscire “fuori dal branco”.
Il progetto si avvale della collaborazione di associazioni che da tempo operano sul territorio in merito alla prevenzione di fenomeni di violenza sulle donne e devianza minorile attraverso strumenti propri della cultura della prevenzione . Il progetto in questione si avvale della mediazione dello sport come elemento di raccordo tra i giovani adolescenti, spesso preda di falsi miti, e i detenuti che metteranno a disposizione le loro esperienze di vita per insegnare ai ragazzi che la vita, come una partita di calcio va giocata con impegno e serietà nel rispetto delle regole e dell’altro. I detenuti mettono a disposizione le proprie storie con l’intento di farle funzionare come se fossero un “indicatore sociale” che descrive un pericolo in cui si potrebbe incorrere con tutte le conseguenze del caso.

le finalità dell’iniziativa:

1. Fornire agli studenti strumenti di conoscenza critica per avviare la riflessione personale e collettiva sulle molteplici tematiche inerenti la legalità e sviluppare un approccio progettuale per ridurre la “logica” dell’avventura, dell’imitazione di schemi comportamentali dettati dal modello del più forte, del vincente che detta con la forza la propria legge.
2. Acquisire le capacita  di critica e di autocritica per favorire una maggiore consapevolezza dei propri comportamenti.
3. Analizzare e superare pregiudizi per un maggiore senso di realtà.
4. Favorire il reinserimento dei detenuti nel tessuto sociale, responsabilizzandoli attraverso il confronto con i ragazzi al fine di analizzare criticamente la realtà e le conseguenze determinate dalle azioni violente messe in atto.
5. Costruire un dialogo tra diverse generazioni ed esperienze per la costruzione di sano futuro per i giovani del quartiere


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