Parlava con i boss all’esterno del carcere il detenuto di Fuorni trovato col telefonino in cella

Avrebbe comunicato con un boss all’esterno del carcere il detenuto napoletano trovato in possesso di un telefonino nella sua cella del carcere di Fuorni a Salerno. L’uomo, rinchiuso nell’unità operativa della prima sezione (quella di media sicurezza) deve scontare una pena fino al 2020 per una serie di reati con sentente passate in giudicato. Le sue telefonate sono state intercettate dalla Dda di Napoli che sta indagando su un clan della camorra di Napoli. La cosa è stata  segnalata al direttore della casa circondariale salernitana e, l’altra sera, sono scattati i controlli nel corso dei quali sono stati trovati il telefono cellulare. Nella giornata di ieri gli accertamenti sono continuati proprio per accertare come il telefonino sia entrato all’interno del carcere. Dall’istituto di pena salernitano fanno sapere che con molta probabilità l’entrata è avvenuta attraverso il settore colloqui. Ora si sta cercando di capire se a portare in carcere il telefonino sia stato un diretto familiare del detenuto oppure ci sia stato un passaggio di mano in mano. Le indagini, al momento, non escludono nulla come ha affermato il direttore Stefano Martone: “Di sicuro l’arrivo del telefonino non è avvenuto attraverso il recapito dei pacchi che passano ai raggi x anche per una tutela di chi lavora all’interno dell’istituto. E ciò che mi sento di escludere al cento per cento è il coinvolgimento di qualche dipendente come accaduto in un lontano passato. Sono convinto, al 99%, che il problema sia avvenuto nel settore colloqui”.


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