Pasqua a Napoli tra boom di turisti e la “guerra” delle pastiera tra Sal De Riso e Sabatino Sirica

Boom di presenze a Napoli, soprattutto stranieri. Torna anche il turismo di qualita’, con gli alberghi di lusso del lungomare dalle camere tutte occupate, tranne che per alcune suite da 5mila euro a notte nello storico ‘Vesuvio’ che ha ospitato dal tenore Enrico Caruso al presidente americano Bill Clinton. Lo dicono i primi dati di Federalberghi e alcune classifiche di settore. Nel capoluogo campano per presenze si va oltre il 90% delle stanze, un +10% circa rispetto lo scorso anno, con Napoli al quarto posto tra le citta’ italiane scelte come meta di soggiorni pasquali. Anche il dato del flusso di viaggiatori nello scalo aereo di Capodichino conferma il trend: +18,4% transiti internazionali negli ultimi 3 mesi, 115mila tra oggi e martedi’ i passeggeri in transito. Tre le grandi navi da crociera che attraccheranno al molo Beverello, per un totale di oltre 10mila persone che visiteranno la citta’ o i siti vicini come Pompei.

A turisti e non, Napoli riserva scenari mozzafiato, monumenti incantevoli e cibo anche da strada di qualita’ e tra i piu’ conosciuti al mondo. E, come sempre nel periodo pasquale, regna sovrana la pastiera, la torta di ricotta e grano tipica della ricorrenza, ora pero’ declinata in molte varianti innovative. Ed e’ ‘guerra’ tra i pasticcieri, divisi tra affezionati alla tradizione e sperimentatori. Di questa ultima fazione, Sal De Riso, che gia’ 15 anni fa circa la pastiera l’aveva scomposta, soffiata, e servita in bicchiere, pur mantenendo ricotta e grano in una mousse e il contrasto con la croccantezza della pastafrolla. “Quest’anno la propongo anche di cioccolato – spiega – con una ganache di cacao venezuelano al 73% amaro mescolata a panna. Ho voluto fare un dolce piu’ vicino a chi non ama il gusto antico, mantenendo pero’ l’aroma dei fiori d’arancio e la leggerezza della ricotta”. Si’, perche’ effettivamente anche sulla pastiera tradizionale le ‘scuole di pensiero’ erano molte, e soprattutto le polemiche rispetto alla consistenza del grano, se lasciato intero (“leggermente salato”, secondo De Riso che comunque le tradizionali le sforna) o passato fino a diventare crema da unire alla vaniglia, alla cannella, all’estratto di fiori d’arancio, alle uova e alla ricotta. “Non perdiamo di vita la tradizione – l’altola’ di Sabatino Sirica, da 41 anni firma della migliore pasticceria campana – le innovazioni vanno bene ma non devono prevaricare”. “Su 100 pastiere che si vendono – precisa – solo 2 non sono tradizionali. Comunque quello che conta e’ sempre la qualita’ dei prodotti che si usano e del risultato finale. Io sono orgoglioso di fare da sempre una pastiera casalinga da pasticcere. Le tradizioni vanno rispettate”.

 Anche sull’agnello, altro cibo tradizionale di Pasqua, ‘singolar tenzone’ tra chi sceglie di proporre menu’ vegetariani e chi sottolinea una continuita’ con il passaato. E’ il caso di due chef stellati, Peppe Aversa, ‘mago’ de ‘Il Buco’ di Sorrento, una stella Michelin, e Ivan Russo, ai fornelli della ‘Pergola’, il ristorante del sorrentino 5 stelle di lusso “Bellevue”. “Baccala’ al posto dell’agnello – dice Aversa, sicuro – ma lasciando intatta la tradizione dei legumi freschi, con i piselli ridotti in crema, e delle patate, non alternando consistenze. E tutti prodotti del territorio, per meglio coccolare una clientela che nel tempo ha preso sempre piu’ le distanze dalla carne e soprattutto da animali come l’agnello”. “Ho nella mia carta anche pasti vegetariani e vegani, perche’ ci sono nuove consapevolezze ma per me Pasqua e’ l’agnello”, sintetizza Russo. “Lo ripropongo, con la lasagna di carne, con le uova sode e la ricotta salata e le favette. Certo le sensibilita’ mutate propongono a noi chef nuove sfide, ma la tradizione dell’agnello va rispettata”, chiosa Russo. Il pranzo di Pasquetta e’ presto sistemato: la gita fuori porta (e questo anno si puo’ tornare ai pic-nic nel parco della Reggia di Caserta dopo 25 anni di chiusura) impone uova sode, casatiello o tortano (torte rustiche di pasta di pane imbottite di salumi e formaggi), salame napoletano, fave e ricotta salata. 


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