E’ una Pasqua casalinga quella degli italiani che, quest’anno, hanno optato per un pranzo tra le mura domestiche. In tavola piatti tipici della tradizione regionale, ma anche la cosiddetta ‘cucina del giorno dopo’: frittate e polpette, in versione vegetariana e non. Ingrediente fondamentale è la fantasia, con un occhio al portafoglio: secondo un’analisi di Coldiretti-Ixè è di oltre 1,2 miliardi di euro la spesa per le festa, Pasqua e Pasquetta, da passare in casa, propria o in quella di parenti e amici, per l’83 per cento della popolazione. Solo il 30% degli italiani approfitterà dello stop dal lavoro per una gita fuori porta: mare, montagna, parchi e aree protette, meglio se con un cesto da pic nic al seguito. Parola d’ordine natura, quest’anno gli italiani prediligono un pomeriggio in mezzo al verde, magari nella propria città, piuttosto che ore di automobile per un singolo giorno di vacanza.Pranzare al parco, commenta Coldiretti in una nota, “è diventato un rito”, e il barbecue all’aria aperta la fa da protagonista. E per chi non ama organizzare tutto da sé, sono molti gli agriturismi che si sono attrezzati per il lunedì dell’Angelo con l’offerta di colazioni al sacco o con la messa a disposizione di spazi per picnic attrezzati, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica. Intramontabile e regina delle tavole è la colomba, in tutte le sue declinazioni: semplicemente glassata con zucchero in granelli, farcita di cioccolato, crema di limone o pistacchio. E, per i più audaci, le versioni alcoliche ‘inzuppate’ di liquore o rum. E nonostante le campagne animaliste, l’alimento più rappresentativo della Pasqua ‘all’italiana’ resta la carne d’agnello, presente quest’anno in più di una tavola su due (52 per cento). Di certo a Pasqua non mancano le uova, in tutte le versioni: dolci o salate, di gallina o cioccolato. Più della metà degli italiani, infatti, non rinuncia all’uovo di Pasqua, acquistato al supermercato o artigianale in pasticceria. Nella settimana Santa Coldiretti stima che siano state consumate 400 milioni di uova ruspanti colorate, sode o utilizzate nelle ricette regionali della tradizione che da nord a sud attraversano l’intero Paese. Qualche esempio? La minestra di brodo di gallina e uovo sodo in Toscana e in Veneto le ‘vovi e sparasi’, uova sode, decorate con erbe di campo.