Pompei, i furbetti del cartellino del comune ammettono gli addebiti

Pompei. Furbetti del cartellino: in 9, oggi, rispondono all’interrogatorio di garanzia del giudice. Roberto Barbato, Annunziata Buondonno, Maria Iannuale, Rita Iovene, Giuseppe Izzo, Isabella Laniere, Dalila Maio, Giuseppe Vangone e Luigi Vollaro, i dipendenti comunali finiti sotto inchiesta per presunti episodi di assenteismo – documentati dagli investigatori tra aprile e giugno del 2015 – ora rischiano la misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio.

Gli indagati sono comparsi oggi dinanzi al Gip del Tribunale di Torre Annunziata, Maria Concetta Criscuolo. Nel corso dell’interrogatorio – svoltosi dinanzi al giudice alla presenza del pm della Procura oplontina, Maria Ambrosino, e di un folto collegio difensivo (tra gli altri gli avvocati Elio D’Aquino e Giuseppe Petrosino) – qualcuno tra i presunti furbetti ha inoltre ammesso parte degli addebiti.

L’accusa, per i 9 dipendenti pubblici, è di truffa ai danni dello Stato. Sempre la stessa – secondo la ricostruzione del pm – la metodologia usata per attuarla: pur non essendo al lavoro, gli impiegati si facevano timbrare il badge di ingresso al comune da un collega o una collega. Il danno paventato dalla Procura è di decine di migliaia di euro in buste paga intascate per ore di lavoro mai fatte. Dodici in tutto i dipendenti comunali che risultano indagati, ma soltanto per 9 di essi il pubblico ministero ha chiesto la sospensione dal servizio.A decidere sulla richiesta, terminati gli interrogatori di garanzia e sentite le tesi difensive, sarà il giudice entro le prossime 72 ore.

Monica Barba


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