Oltre duemila turisti, altrettanti figuranti per un rito collettivo che si rinnova nel tempo ma che conserva inalterato il suo fascino utrasecolare: e’ andata in scena, a cominciare dalle prime luci dell’alba, la processione del Venerdi’ Santo di Procida. Per vedere sfilare il corteo dei cosiddetti Misteri, le tavole allegoriche che rimandano ad episodi dell’Antico e Nuovo Testamento, condotte a mano per le strade dell’isola, sono giunti turisti da tutta Italia, dalla Francia e dal Nord Europa: un rito nel quale si intrecciano fede e arte, le cui radici vanno ricercate nel lontano 1600 con i Gesuiti. Aperto dal caratteristico squillo di tromba, seguito da tre colpi di tamburo, tetro rimando al suono di tromba che precedeva i condannati a morte nell’antica Roma, il corteo si e’ snodato – partendo da Terra Murata – per i vicoli dell’isola. Tra le novita’ dell’edizione di quest’anno un’applicazione per smartphone che, tramite la lettura di un codice QR applicato su ogni singolo Mistero, ha consentito agli spettatori di ricercare in tempo reale le notizie sulle tavole iconografiche e le informazioni sulla loro realizzazione. Un’idea messa a punto da un gruppo di giovani procidani, coordinato da Francesco Schiano Di Zenise. Altra novita’ la significativa apertura, tra i Misteri, a un’associazione della vicina cittadina di Monte Di Procida: la Processione non ha confini. Suggestiva, come al solito, la presenza dei bambini, gli angioletti vestiti di nero con abiti ricamati di oro: la recita corale collettiva ha abbracciato isolani di ogni eta’, che hanno issato con sudore e sacrificio i voluminosi carri, alla cui realizzazione hanno contribuito le associazioni ‘L’isola dei Misteri’, ‘I ragazzi dei Misteri’ e ‘Venerdi’ Santo’: ricercate opere d’arte di otto metri di lunghezza per 160 centimetri di larghezza costruite con materiali poveri, cartapesta, plastica e polistirolo, a cominciare da gennaio. Pesano fino a cinque quintali, per realizzarsi si spende fino a un massimo di 5000 euro per Mistero. I carri piu’ consistenti necessitano di 18 portatori titolari e sei riserve, pronte a dare il cambio durante il lungo percorso. Per il sabato santo e’ in programma l’esposizione in Piazza Marina Grande dei Misteri e la risalita verso Terra Murata.