Sant’Anastasia. Numeri impressionanti quelli di ieri che sfiorano circa le 40mila presenze nella cittadella Mariana per il Lunedì dell’ angelo. Migliaia di fujenti in fila per entrare in chiesa, oltre cento soccorsi per svenimento, malori e crisi convulsive. «Ma la macchina organizzativa stavolta ha funzionato meglio- dice il rettore padre Alessio Romano il terzo varco fuori dalla chiesa soltanto per i civili, oltre a quelli da lato Napoli e Sant’Anastasia, reso possibile dalla massiccia presenza delle forze dell’ordine, è stato davvero importante per regolarizzare il flusso dei fedeli in chiesa, non posso che ringraziare chi di dovere per accolto finalmente le mie istanze».
A gestire questo enorme flusso di pellegrini c’erano più di cento carabinieri, polizia metropolitana, protezione civile e polizia municipale. «In chiesa siamo riusciti a creare un clima di silenzio e preghiera ed è stato preziosissimo l’ausilio della protezione civile e della Croce Rossa» continua il priore.
Questo rito del pellegrinaggio al Santurario si ripete da cinque secoli. Nelle strade della cittadella mariana risuona la musica dei neomelodici, diffusa dagli altoparlanti dei rivenditori. L’olio fritto e bruciato della merce esposta dai rivenditori dei panini si mescola al sentore di zucchero e nocciole, in mostra ci sono anche, tristemente chiusi nelle gabbie, pulcini e galline, conigli e canarini. Una fiera pagana: come ogni anno sacro e profano, rito di fede e usanze che nulla vi hanno a che fare. Una dicotomia di casa a Madonna dell’Arco.