Bomba carta nella notte in un negozio a Sant’Antimo gestito dalla campagna di un latitante di camorra. E’ accaduto in via Garibaldi dove la notte scorsa ignoti hanno fatto esplodere un ordigno artigianale davanti all’esercizio commerciale “L’angolo di Luisa” di proprietà di una quarantenne con precedenti. L’ordigno ha divelto la saracinesca. La donna e’ la compagna di un quarantenne latitante del clan Ranucci. Ai carabinieri che investigano sull’accaduto ha riferito non aver mai ricevuto minacce. Già sabato scorso nello stesso negozio ci fu un agguato camuffato da una finta rapina. I banditi ferirono la donna, che è la compagna del latitante Filippo Ronga, alla testa e poi spararono nelle vetrine. L’onda d’urto della bomba carta di stanotte ha anche colpito l’abitazione di fronte: una scheggia ha perforato la tettoia sopra il balcone. In frantumi anche il parabrezza di un’auto parcheggiata nelle vicinanze. Sul posto i militari della Tenenza di Sant’Antimo e gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore che hanno effettuato i rilievi. I residenti sono stati svegliati nel sonno dal boato e hanno asserito di aver udito anche alcuni colpi a vuoto nel vicinato.
Sulla questione sicurezza e sull’allarme criminalità a Sant’Antimo è intervenuto nei giorni scorsi il consigliere comunale e attuale candidato sindaco per le liste DemA e Agorà , Giuseppe Italia, che ha inviato una lettera al Prefetto di Napoli chiedendole di intervenire: “In questo difficilissimo periodo di instabilità che sta vivendo il nostro territorio – ha scritto Italia -, siamo convinti che l’unica cura al cancro della camorra sia la presenza dello Stato. Le dinamiche dell’evoluzione camorristica a Sant’Antimo sono ben note alla magistratura, alle forze dell’ordine e a tutti i competenti organi dello Stato, ma cosa ben triste è che vi sia piena coscienza della forza di tale male nei cittadini, i quali non vivono più con un bisogno di riscatto, ma si abbandonano al silenzio, chinando la testa alla paura, sottraendosi ad ogni sussulto di coraggio”. E poi prosegue: “Rapine, aggressioni, furti, dimostrazioni di forza, ronde armate, proiettili contro le serrande, sono azioni che vengono eseguite sotto gli occhi di tutti, al mero scopo di terrorizzare sicuramente un qualche avversario, ma quanto dovrà ancora subire questa terra dimenticata da Dio?”. E quindi la richiesta del consigliere al Prefetto è quella di ‘intervenire, di accendere i riflettori, di far sentire la presenza dello Stato che accompagna la libertà dei cittadini di vivere la propria casa”. Ed infine, il consigliere Italia chiede l’invio dell’esercito, di uomini in divisa”, insomma una presenza dello Stato anche con manifestazioni pubbliche sulla legalità perchè – dice il consigliere comunale – “Sant’Antimo ha urgente necessità di non sentirsi isolata, di non sentire più il rumorosissimo silenzio istituzionale”. (r.f.)