Il teatro non è il paese della realtà : ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco. Lo diceva Victor Hugo. Sono parole che servono ad introdurre la primadonna dolce e determinata allo stesso tempo. Nella vita di tutti i giorni si occupa al comune di Cava dei Tirreni di gestione e rendicontazione di progetti finanziati da fondi UE – Nazionali e regionali. Valeria De Pascale, però, è anche altro (qui per spazio non sottolineiamo il rapporto speciale con gli animali, parla la foto). Nella sua Pagani, attrice brava con qualsiasi copione. Pilastro della compagnia stabile La Locandina, che ha in Carmine De Pascale il riferimento storico e imprescindibile, porta a casa applausi sempre e comunque. Ultimo esempio ? L’interpretazione carnale in Pescatori di Viviani, ultimo spettacolo della stagione teatrale della Locandina. Chi l’ha vista l’anno scorso in Ferdinando di Ruccello, probabilmente ha ammirato il meglio della sua valigia di attrice.