Sospettato di essere un confidente della polizia, Guglielmo Esposito fu ammazzato il 9 settembre 1996. Dopo 20 anni i 6 presunti responsabili dell’omicidio, tra cui 3 collaboratori di giustizia, rischiano di subire un processo. La procura antimafia infatti ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per Giuseppe Sarno detto “Peppe mussillo”, 59enne; il fratello Luciano, di 10 anni più giovane; Ciro Formicola, 56enne; Adriano Sannino, 45 anni; Vincenzo Battaglia, 48enne; Luigi Piscopo “o’ Pazzignaro”, 58enne. L’udienza preliminare, in cui il Gip deciderà se accogliere o meno la richiesta della Dda, è in programma il prossimo 18 maggio. Tutti sono detenuti o ai domiciliari (nel caso di Giuseppe Sarno e Battaglia, pentiti al pari di Luciano). I clan coinvolti sono 2: Sarno di Ponticelli e Formicola di San Giovanni a Teduccio, alleati di ferro nell’area orientale di Napoli all’epoca dei fatti. A descrivere lo scenario in cui era maturato l’agguato a Gugliemo Esposito, allora 48enne, come ricorda Il Roma, sono stati diversi collaboratori di giustizia, a cominciare dal fratello più grande di Ciro “o’ sindaco”. Ha messo a verbale Giuseppe Sarno, soprannominato “o’ mussillo”, che nell’ambito del clan si era diffusa la convinzione del doppio gioco di Esposito. “C’era il sospetto che Guglielmo Esposito avvertisse le forze dell’ordine per irrompere nel rione (Rione De Gasperi a Ponticelli, ndr) e bloccare gli spacciatori della piazza di eroina gestita da mio fratello Luciano, Ciro Minichini detto “Cirillino”, Antonio De Luca Bossa, Teresa De Luca e Giuseppe Marfella. I ragazzi che provvedevano alla vendita avevano notato che ogni volta lui si affacciava all’inferriata del palazzo, effettuava una chiamata con il telefono e subito dopo arrivava la polizia. Quando ci convincemmo che il nostro sospetto era fondato, decidemmo la sua eliminazione. La decisione la assunsi io personalmente, concordandola con mio fratello Luciano”.
Secondo l’accusa i mandanti furono “Peppe mussillo” e il fratello Luciano; Adriano Sannino e Vincenzo Battaglia sono indagati quali presunti esecutori materiali; Ciro Formicola avrebbe organizzato l’agguato procurando le armi mentre Luigi Piscopo avrebbe compiuto sopralluoghi e indicato la vittima ai killer il giorno del delitto. L’elenco dei pentiti sentiti nel corso dell’inchiesta è molto lungo: Ciro Sarno “o’ sindaco”; il fratello Giuseppe del 1958; il cugino Giuseppe del ’55; Raffaele Cirella; Carmine Caniello; Vincenzo Sarno; Felice Mautone; Vincenzo Battaglia; Ferdinando Adamo; Ciro De Gregorio; Antonio Formicola; Costantino Gargiulo; Giuseppe Misso; Pasquale Sarno; Ciro Giovanni Spirito; Salvatore Sarno.
GLI INDAGATI
SARNO GIUSEPPE NAPOLI 25/03/1958
SARNO LUCIANO NAPOLI 28/12/1968
FORMICOLA CIRO NAPOLI 03/07/1960
SANNINO ADRIANO PORTICI 10/05/1972
BATTAGLIA VINCENZO PORTICI 01/08/1967
PISCOPO LUIGI NAPOLI 20/03/1958