Ventura: “Insigne punto fermo della mia nazionale”

“Se riusciremo ad andare al Mondiale, con un mese per prepararci potremo ritagliarci uno spazio da protagonisti”. Cosi’ il commissario tecnico della Nazionale, Gian Piero Ventura, ai microfoni di Radio 24 durante il programma “Tutti Convocati”. L’Italia che il ct sta costruendo e’ giovane e fa ben sperare e non era cosi’ facile dopo l’Europeo e la chiusura del biennio di Conte. “In Francia avevamo la Nazionale piu’ vecchia degli ultimi 30 anni. Era necessario un cambiamento, c’era la qualificazione ai Mondiali, c’era il futuro di questa Italia. Sono orgoglioso dell’attualita’ piu’ che del futuro, perche’ il futuro deve ancora arrivare. Sono certo che il ricambio generazionale cambiera’ la storia della Nazionale”, dice Ventura che, a forza di stage, ha ringiovanito nettamente la rosa. “Devo ringraziare i club che mi hanno disponibilita’ di puntare sui giovani e noi alle parole abbiamo fatto seguire i fatti visti i tanti under 23 che abbiamo fatto esordire – ha proseguito Ventura -. Quando ho convocato Gagliardini la prima volta aveva fatto 8 partite in Serie A e qualcuno diceva che avevo bevuto…”. Aveva ragione Ventura che sottolinea un altro aspetta importante: “se non avessi avuto il coraggio di schierare quei giovani, forse poi loro non avrebbero fatto un campionato del genere…”. Tornando ai raduni organizzati per i calciatori emergenti, il ct spiega: “i giocatori che vengono allo stage arrivano con entusiasmo e voglia, capiscono cosa vuol dire l’aria della Nazionale. Spinazzola e’ l’esempio di quello che stiamo creando, con l’Olanda e’ entrato con grandissima personalita’. Stiamo creando uno zoccolo duro, forse non per vincere questo Mondiale, ma per il prossimo”.

– Nella sua Italia tra i titolari inamovibili ci sono i due attaccanti Andrea Belotti e Ciro Immobile, ma anche Lorenzo Insigne, attaccante esterno che sta facendo benissimo al Napoli, ma che anche in azzurro e’ diventato un uomo importante. “Sta arrivando alla maturita’, ma le qualita’ le ha sempre avute. Adesso e’ un punto fermo di questa Nazionale”. Ventura parla anche del passaggio di proprieta’ del Milan: “C’e’ un filo di tristezza per la fine dell’era Berlusconi in me e in tutti gli amanti del calcio. L’ho vissuta piu’ da spettatore e credo che ci siano state tre grandi squadre negli ultimi trent’anni, molti hanno vinto, ma chi ha lasciato il segno sono l’Aiax di Cruyff, il Milan di Sacchi e di Van Basten e il Barcellona. Il Milan e’ una delle tre squadre che hanno fatto la storia del calcio. E’ evidente che tutto questo e’ stato possibile perche’ c’e’ stata una grande gestione, un grande allenatore e anche grandi calciatori, altrimenti non avrebbero ottenuto questi risultati”. 


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