Afragola, dalle telecamere e dal telefono la verità sull’omicidio Caputo

Afragola. Le indagini sull’omicidio dell’imprenditore ed ex assessore al comune di Afragola, Salvatore Caputo non stanno tralasciando alcuna pista. Gli agenti del locale commissariato, titolari delle indagini, insieme con gli uomini della squadra mobile stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere pubbliche e private poste lungo il tragitto dell’omicidio per trovare elementi utili ad individuare gli assassini. Nel frattempo sono stati interrogati familiari, amici e conoscenti. Sono stati prelevati i telefoni e i computer dell’imprenditore sempre alla ricerca di indizi. L’omicidio di Salvatore Caputo detto ‘o curto oppure ‘o saino preoccupa abbastanza gli inquirenti. Il suo legame con il clan Moccia, come ribadito dai pentiti come Salvatore Scafuto, meglio conosciuto come « Totore a carogna»,un «pezzo da novanta» della cosca di Afragola che addirittura lo addita come reggente della cosca, per la detenzione di Antonio Moccia oppure come Rocco D’Angelo, uno dei primi pentiti della galassia di cosche e gruppi camorristici che componevano e forse ancora compongono il clan Moccia, lo aveva tirato in ballo, definendolo uno dei «senatori» del clan Moccia, aprono scenari inquietanti sulla ripresa delle ostilità camorristiche sul territorio di Afragola e dintorni. L’omicidio, avvenuto in maniera abbastanza plateale, ne è la conferma. I killer come nei serial americani erano nascosti in un furgone che ha seguito e agganciato l’auto con la vittima a bordo. In via Benedetto Croce il furgone ha superato l’auto di Caputo si è posto al centro strada e dal dietro sono scesi i killer che hanno scaricato una dozzina di proiettili contro la vittima uccidendola sul colpo. Poi sono fuggiti facendo perdere le tracce.

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