Allarme dai social: parrucca e tesserino Asl: ecco le muove truffatrice. “Non apritegli, sono armate”

CASORIA. Si presentano a casa come tecnici dell’azienda sanitaria locale esperte nella misurazione di polveri sottili inquinanti. Sono due donne, di aspetto apparentemente distinto, che affermano di agire a tutela e a salvaguardia della salute dei cittadini dell’area a nord di Napoli per valutare, anche in questa zona, le possibili conseguenze del disastro ambientale scatenato dal rogo di un capannone di materiale plastico e inquinante la settimana scorsa a Pomezia.
Sembrano ispirare fiducia ma in realtà sono due ladre, armate fino ai denti e pericolose. Scelgono le loro vittime con scrupolosa attenzione, sicuramente dopo averle attentamente monitorate. Preferiscono anziani, possibilmente soli, ai quali più facilmente possono rubare soldi e gioielli. E l’allarme è stato lanciato proprio da una coppia di coniugi ultrasettantenni che fortunatamente non si sono lasciati però ingannare, riuscendo a smascherarle e a metterle in fuga.
«Sono molto garbate, hanno mostrato anche un tesserino dell’Asl per accreditarsi. Ma la loro storia non si reggeva in piedi, chiedevano di rilevare anche un campione di polveri dai mobili di casa per valutare se contenesse tracce di inquinanti» ha affermato una delle vittime predestinate. «Francamente non ho notato che fossero armate ma dall’acconciatura troppo perfetta presumo che avessero entrambe una parrucca bionda. Erano veramente troppo distinte per destare a prima vista sospetti». C’è chi le ha viste, intanto, con una capigliatura castana e ancora chi dice di essere stato minacciato con una pistola non appena ha fatto l’errore di farle entrare in casa. Una cosa è certa: nel territorio compreso tra Casoria-Arzano-Casavatore-Afragola è scattata una nuova psicosi. Sui social qualcuno sta facendo girare la notizia e chi può avverte gli amici più stretti e i parenti anche attraverso sms per evitare brutte sorprese con l’ennesima trovata della truffa porta a porta.
Le prede preferite, gli anziani. Sono le persone della terza età, infatti, quelle più prese di mira per razziare soldi e preziosi con espedienti più vari. A partire, da quella del pacco da consegnare per conto del nipote o del figlio che si trova lontano e prega i genitori o i nonni di pagare il corriere per evitare che il software o altro componente (spesso di tipo informatico) ritorni indietro dopo, dicono, averlo atteso e ricercato per mesi. «E’ una storia, quest’ultima, che fa ancora diverse vittime spiegano alcune persone che frequentano il centro per la terza età alcuni ancora ci cascano, anche se ormai si contano sulle dita di una mano. Ora i truffatori, che si moltiplicano come funghi, però si sono inventati quest’altra trovata per cui bisogna mettere in atto una massiccia campagna di informazione e di prevenzione per evitare nuove vittime». Qualcuno ha provveduto ad inoltrare anche una segnalazione al comando vigili e alle forze dell’ordine che hanno alzato il grado di attenzione per individuare e stanare le due donne che si presentano come tecnici ambientali della Asl territoriale.


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